“Serve una commissione che controlli la divulgazione scientifica e culturale della Rai”, la proposta arriva da Luigi Gallo, presidente della commissione culturale della Camera e deputato, di seconda legislatura, del Movimento Cinque Stelle.
Poco dopo l’insediamento del Governo, infatti, il deputato originario di Torre del Greco ha presentato una proposta di legge che prevede di modificare la legge numero 112 del 2013 in materia di “accesso aperto all’informazione scientifica”.
Le legge del 2013 nasceva per permettere alla normativa italiana di adeguarsi alla raccomandazione dell’Unione Europea sull’accesso, e sulla conservazione, della divulgazione scientifica. Eppure, il M5S ha proposto l’istituzione di una Commissione per la divulgazione dei prodotti scientifici di maggiore interesse attraverso i canali della tv pubblica e, dunque, di implicare direttamente la Rai.
Il testo prevede che il Ministro dello sviluppo economico, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge deve istituire una Commissione per la divulgazione dell’informazione scientifica, al fine di selezionare le migliori forme di diffusione della più recente informazione culturale e scientifica a favore della collettività, da trasmettere attraverso il canale radiotelevisivo pubblico.
Una proposta di legge che secondo quanto espresso dal deputato “guarda al futuro e può rappresentare una vera rivoluzione: oggi infatti il mercato dell’editoria scientifica è dominato da poche case editrici che detengono rilevanti quote di mercato. In sostanza, si tratta di un oligopolio. Quello che noi vogliamo è maggiore fruibilità e facilità di accesso al sapere scientifico”.
Non sono mancate le polemiche da parte delle forze di opposizione. Simona Malpezzi senatrice del Pd si chiede “Chi decide quale ricerca è più importante di un’altra e che questa deve essere divulgata e l’altra no? Chi ha l’autorità di decidere che cosa deve essere divulgato dalla Rai e cosa no. Lo decide Luigi Di Maio. Questa commissione somiglia al Minculpop fascista”.
Luigi Gallo ha ribattuto alle critiche, affermando che “non abbiamo nessuna necessità di far passare la legge così come è stata concepita. Siamo pronti alle modifiche durante l’iter di approvazione”.
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