Brutte notizie per il gruppo Caltagirone. Dopo le polemiche che hanno investito il patron Francesco Gaetano Caltagirone legati ai suoi interessi in Puglia e Campania, arrivano i conti relativi al 2012 del comparto editoria, che pubblica, tra gli altri, Il Messaggero e Il Mattino. Il gruppo Caltagirone Editore ha chiuso l’anno passato con un risultato netto negativo di 60,9 milioni, rispetto al passivo di 30 milioni fatto registrare nel 2011. Il cda dell’azienda ha deciso di conseguenza di non procedere alla distribuzione dei dividendi. ”L’ulteriore peggioramento del quadro economico generale – ha commentato l’azienda -, caratterizzato da una dinamica recessiva e da notevoli incertezze sulle prospettive della crisi in atto, ha avuto riflessi particolarmente negativi sul settore editoriale. Anche il gruppo Caltagirone Editore ha risentito di tale scenario registrando risultati in flessione su tutte le principali voci del conto economico”.
L’azienda non si è sbilanciata sulle prospettive future, ma ha voluto evidenziare il fatto che “il settore resta caratterizzato da una forte incertezza“. Di conseguenza il gruppo “proseguirà la rigorosa politica di controllo dei costi attuata”. I ricavi del comparto, pari a 195,5 milioni (nel 2011 era stati 226), hanno risentito prevalentemente della contrazione del fatturato pubblicitario. La raccolta ”sui quotidiani del gruppo è diminuita del 18,9%”, sottolinea l’azienda, mentre “la riduzione della raccolta pubblicitaria sui quotidiani a pagamento del gruppo rispetto al 2011 si è attestata al 15,5%”.
In controtendenza si segnala la crescita della raccolta pubblicitaria sui siti Internet delle testate del gruppo con un +37,1% rispetto al precedente esercizio. Per rafforzare la propria posizione nel mercato multimediale il gruppo ha da tempo annunciato di aver aderito, con altre testate italiane, al progetto Edicola Italiana, che dovrebbe costituire il principale servizio nazionale di accesso a contenuti editoriali digitali a pagamento. I ricavi dalla vendita dei quotidiani, invece, “hanno registrato una flessione del 4,9% rispetto all’esercizio 2011″, in uno scenario che – ricorda l’azienda – “continua a caratterizzarsi negativamente per tutte le testate quotidiane”.
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