Il Governo Monti potrebbe chiedere una nuova proroga per la procedura di beauty contest. Il Ministro Passera aveva fissato per il 20 Aprile il termine di scadenza delle discussioni, ma nuove esigenze legate alle comunicazioni mobili potrebbero costringerlo ad un nuovo rinvio.
Sul fronte interno è da segnalare la crescente importanza degli operatori telco, che potrebbero reclamare un multiplex attualmente destinato al settore radio-televisivo. L’assegnazione del gruppo di frequenze richiederebbe la regolamentazione di un’asta da parte dell’Agcom, il cui mandato scade a fino maggio. Ulteriori motivi di proroga arrivano da due recenti decisioni delle organizzazioni sovranazionali.
Al WRC 2012 l’ITU è stato interpellato dai paesi africani e arabi, che hanno chiesto l’utilizzo della banda 700MHZ per poter realizzare nuove reti di comunicazione mobile sulle frequenze destinate alla tv digitale terrestre. L’organizzazione internazionale ha assecondato la richiesta, deliberando che le frequenze del secondo dividendo digitale sono i 12 canali da 8 Mhz della banda 700 Mhz. Un problema in più per l’Italia, che, come stabilito dall’ITU, si trova nella stessa regione di frequenze a cui appartengono Africa e Medio Oriente.
Il Parlamento Europeo ha deliberato una raccomandazione in cui assegna in via esclusiva la frequenza 800Mhz agli operatori mobili. Ha inoltre richiesto ai governi nazionali la liberazione di 1200 Mhz per lo sviluppo della banda larga senza fili. Le istituzioni comunitarie intendono creare un vero e proprio mercato europeo delle telco per stimolare la concorrenza tra gli operatori e garantire maggiori servizi al consumatore. Tutti gli Stati alla quale è indirizzata la raccomandazione UE dovranno effettuare un inventario del proprio spettro entro il 2015. Sembra quantomeno ottimistico sperare che il nostro paese, dilaniato da conflitti interni, riesca a rispettare i termini fissati dall’Europa.
In ogni caso l’Esecutivo sarà chiamato nei prossimi mesi a discutere della ripartizione delle frequenze tra tv e operatori telco, adeguandosi alle disposizioni di UE e ITU. Per questo motivo lo spinoso problema dell’assegnazione delle frequenze televisive potrebbe andare in lista d’attesa.
Giuseppe Liucci