Grossi pericoli in vista per la privacy degli utenti. Una fuga di notizie ha svelato negoziati segreti riguardante la circolazione dei dati su Internet. Le trattative, attualmente in corso tra 23 Stati, rientrano nel quadro del TISA, accordo commerciale sulla privatizzazione dei servizi. Il leak, pervenuto attraverso la rete Associated Whistle Blowing Press, dimostra che gli Stati Uniti stanno cercando di convincere l’UE a liberalizzare totalmente il mercato dei servizi. Dietro questa manovra ci sarebbe la Coalition of Services Industries, potente lobby che rappresenta le più importanti multinazionali americane del settore ICT. Secondo Jane Kelsey, docente di legge ad Auckland, la proposta rende ancora più centrale il ruolo dei big americani nel commercio elettronico e conferisce ad essi un monopolio sulla proprietà intellettuale. Quella che gli USA propongono è una deregolamentazione troppo drastica, che metterebbe fortemente a rischio la riservatezza dei dati sensibili. Di fatto si vuole evitare che decisioni sull’uso e lo scambio di dati possano essere di pertinenza degli Stati nazionali. In base ai negoziati trapelati l’esperienza del Datagate sembra essere stata dimenticata dagli Esecutivi. Inoltre preoccupa la segretezza che avvolge il TISA. I leak risalgono al mese di aprile. Quando c’è in ballo un diritto come la privacy bisognerebbe fare più attenzione alla trasparenza e alla pubblicità delle informazioni. Sono arrivate reazioni immediate dal mondo della politica italiana. I deputati del Pd, Federico Gelli ed Ernesto Magorno, invitano il Governo a vigilare su eventuali lesioni della privacy. Ancora più gravi le dichiarazioni di Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera. Il membro del Pd accusa i governi nazionali di essere silenti di fronte ad una concentrazione di ricchezza nelle mani di pochissime multinazionali. Per Boccia il tema dei negoziati deve essere necessariamente discusso nel prossimo Consiglio europeo. Il TISA non differisce per motivazioni dal TTIP, accordo commerciale tra USA e UE per la liberalizzazione degli scambi commerciali. In tal modo si favorisce la circolazione delle merci e si agevola l’accesso ai servizi. Dall’altro lato della medaglia ci sono, però, svantaggi relativi alla tutela dei diritti dei consumatori. In un quadro di totale privatizzazione le grandi multinazionali possono essere meno soggette all’azione di tribunali nazionali.
Giannandrea Contieri