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Privacy, Soro: “Cautela su uso intercettazioni. In arrivo provvedimento”

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“Il bilanciamento tra libertà di stampa e dignità della persona è condizione essenziale per una società libera, democratica e pluralista ed è, d’altro canto, fortemente condizionato dall’evoluzione tecnologica, che muta ad un tempo caratteristiche dell’attività giornalistica e percezione della riservatezza”. Lo sottolinea Antonello Soro, presidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, nella relazione dell’attività 2012.

“Con la moltiplicazione delle fonti informative, in particolare, l’etica professionale acquisisce una rilevanza ancora maggiore, per garantire un’informazione responsabile e rispettosa dei diritti e delle libertà della persona.

Sul versante della cronaca giudiziaria – aggiunge ancora Soro – la tendenza, sempre crescente, alla mediatizzazione dei processi rafforza l’esigenza di un’adeguata selezione delle notizie di rilevanza pubblica, da rendere con modalità rispettose dell’altrui riservatezza e della presunzione d’innocenza. Cautele – ulteriori rispetto alla Carta di Treviso – andrebbero poi ipotizzate per soggetti fragili spesso presenti nella cronaca giudiziaria, quali i minori e le vittime, che non dovrebbero mai essere strumentalizzati”.

La pubblicazione di atti di indagine, prosegue il Garante per la Privacy, “deve rispondere a finalità di interesse pubblico e non a tensioni voyeuristiche, nella consapevolezza che non tutto ciò che è di interesse del pubblico è necessariamente di pubblico interesse”.

Ciò vale soprattutto, aggiunge Soro: “per le intercettazioni, risorsa investigativa fondamentale, insostituibile, che andrebbe gestita con molta cautela: per evitare fughe di notizie – che, oltre a danneggiare le indagini, rischiano di violare la dignità degli interessati – e per evitare quel ‘giornalismo di trascrizione’ che finisce, oltretutto, per far scadere la qualità dell’informazione”.

E proprio “per favorire un giornalismo maturo e responsabile, consapevoli dell’importanza che le fonti di auto-regolamentazione assumono nell’introiezione di canoni deontologici, intendiamo promuovere una riflessione sul possibile aggiornamento del codice dei giornalisti, al fine di coniugare al punto più alto diritto di cronaca e dignità della persona”.

Per tale obiettivo, rilancia il Garante: questa “potrebbe essere una strada meno divisiva e forse più concludente rispetto alle diverse ipotesi legislative tentate nella scorsa legislatura”.

Per altro verso, “per garantire il più possibile le parti processuali e i terzi coinvolti, unitamente al segreto investigativo, abbiamo avviato un’attività conoscitiva sulle procedure seguite in materia di intercettazioni dalle Procure e dai gestori incaricati”. Nelle prossime settimane, conclude Soro: “adotteremo un provvedimento generale per indicare soluzioni idonee ad elevare lo standard di protezione dei dati trattati ed evitarne indebite divulgazioni”.

 

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