“Il prezzo delle frequenze è troppo alto. Non solo per noi, ma anche per gli altri. Si rischia che la gara vada deserta. Si dovrebbe partire dalla metà di quel valore”. L’affermazione è di Vincenzo Novari, a.d. di 3 Italia, uno dei provider telefonici considerato tra i più interessati alla gara per l’assegnazione del dividendo esterno, cioè i canali UHF dal 61 al 69 (ed altri eventualmente disponibili perché rinvenuti non utilizzati dai soggetti assegnatari) per il potenziamento della banda larga in mobilità (anche per supportare quella fissa che sta collassando) secondo le direttive UE.
A ciò va aggiunto il ridicolo indennizzo previsto dalla legge di stabilità per gli attuali occupanti dei canali da liberare (10% degli introiti percepiti dallo Stato fino ad un massimo di 240 milioni di euro). (www.newslinet.it)