Era stato fatto il nome di De Bortoli come possibile presidente della Rai. Il nome piaceva molto al premier Monti che stava già mettendo in atto un pressing discreto ma deciso per convincerlo. Per Monti sarebbe stata la realizzazione di un sogno. Non solo con De Bortoli ha strettissimi rapporti personali e indubitabili affinità elettive, ma con il più british dei giornalisti italiani condivide e ha condiviso una visione dell’Italia che ha trovato espressione in questo governo. Una visione coltivata per anni da entrambi, uno come direttore e l’altro come editorialista. La nomina di De Bortoli alla presidenza Rai aveva un presupposto e uno scopo ben precisi: liberare l’azienda pubblica dalla pressione dei partiti. E poi, non si può dimenticare il curriculum di tutto rispetto.
Oggi, però, le agenzie informano che il direttore del CorSera è impegnato nella predisposizione di un nuovo progetto editoriale e non ha nessuna intenzione di abbandonare tutto per andare a presiedere la Rai. Del resto, la candidatura alla presidenza era già arrivata qualche anno fa e già allora decise di rifiutare per non impelagarsi nelle tenaglie partitiche che strozzano la Rai.
Visto il rifiuto del candidato che era stato dato per “preferito” continua a essere in pole position un altro noto giornalista: Giulio Anselmi. Mentre per la direzione generale si fanno i nomi di Claudio Cappon che ha già guidato la Rai due volte e del manager Francesco Caio. Non bisogna dimenticare, però, che sulla scrivania di Monti sono arrivati anche i curricula di Carlo Freccero-Michele Santoro.