Dotato di sistema operativo Android 2.3, Il Galaxy Note, presentato ieri sera a Londra da Samsung, è a tutti gli effetti un ibrido che apre la strada a una nuova categoria di prodotti, con l’obiettivo di unire la connettività e la versatilità di un cellulare evoluto con la comodità di poter lavorare su uno schermo più grande e con applicazioni ideali per l’ambito professionale.
Ma la vera novità, per un dispositivo con uno schermo capacitivo così ampio, è rappresentata dalla presenza di un alloggiamento per lo stilo che consente di scrivere note, disegnare a mano libera e catturare screenshot. È a tutti gli effetti una piccola penna, con 120 livelli di sensibilità alla pressione, capace di fornire una sensazione molto vicina alla scrittura su carta. Una tecnologia che consente anche di ottenere firme certificate, proprio grazie alla possibilità di controllare tratto, pressione e velocità della firma stessa (i tre requisiti richiesti per la certificazione).
La casa coreana sta lavorando su questo fronte e presto sarà annunciato un accordo con un’importante azienda italiana.
Nelle prossime settimane dovrebbe anche arrivare l’aggiornamento alla versione 4.0 di Android (Ice Cream Sandwich) che offrirà il supporto nativo per le penne capacitive. Il sistema sarà dunque in grado di comprendere e distinguere il tocco effettuato con un dito dal comando impartito con una penna.
Conscia che la quantità e la qualità delle app disponibili potrebbe decretare il successo o l’insuccesso del suo nuovo dispositivo, Samsung pubblicherà entro dicembre la S-Pen SDK, che permetterà agli sviluppatori di produrre nuovi programmi da utilizzare con il pennino.
Il prodotto sarà disponibile a partire dal 10 novembre con gli operatori Tim, Vodafone e H3G, ma anche sul mercato libero.
Il Sole24ore