Povero Saviano tra flop clamorosi e aiutini di Stato

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Povero Saviano, per fortuna che c’è lo Stato: allo scrittore napoletano sono stati riconosciuti poco meno di 10mila euro (per la precisione 9.744 euro) in sgravi fiscali a titolo di “rimedio a grave turbamento dell’economia”. Cioè per mancati introiti a causa del Covid e delle restrizioni dalla pandemia. Lo ha scoperto Verità e Affari, diretto da Franco Bechis, e la notizia è stata immediatamente rilanciata sul web anche da Dagospia scatenando rapidamente un dibattito infuocato.

Anche perché i conti in tasca che il settimanale economico de La Verità ha fatto a Saviano restituiscono il quadro di una situazione tutto sommato non toccata dalla pandemia. Le collaborazioni sono rimaste tali, su tutte quelle al Corriere della Sera che già aveva fatto arrabbiare i giornalisti. E poi i diritti di Gomorra sono continuati ad affluire nelle sue tasche. Forse, si illumina Bechis, è stato il tristissimo flop della graphic novel “Sono ancora vivo” a causare il tracollo, o quantomeno i problemi finanziari al “milionario” di New York.

Eppure, se così fosse, Saviano avrebbe da rimproverare solo se stesso. Non è un mistero che durante la pandemia, il settore del libro è stato tra i pochissimi a conoscere una sorta di nuova primavera. E che i fumetti, su tutti, hanno letteralmente trascinato l’editoria fuori dalla pandemia con percentuali di vendita superiori a quelle medie e perfino in certi casi a quelle pre-pandemiche. Insomma, tutti ma proprio tutti sono riusciti a cavalcare l’onda del successo dei fumetti. Ma Saviano no.

E il problema non è stato il Covid ma la pessima idea di glorificare ancora una volta se stesso, trasponendosi stavolta nel rutilante mondo dei comics. Che l’ha rimbalzato con perdite. Che, secondo Saviano, vanno ripianate dallo Stato?

1 COMMENTO

  1. Molti anni fa un magistrato napoletano mi chiese chi fosse questo Saviano perché aveva copiato per intero una sua senttenza omettendo lla sua firma…..anzi firmandola llui………

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