Potrebbe essere Lorenza Lei la prima donna a prendere il comando di direttore generale della Rai dopo le dimissioni di Mauro Masi, a seguito della nomina da amministratore delegato della Consap, il suo nome si fa sempre più accreditato, candidatura unica che metterebbe d’accordo tutte le forze politiche.
Non più tardi di domani mattina l’assemblea totalitaria degli azionisti Rai(il Tesoro e la Siae), procederà alla fumata bianca che designerà il successore di Masi, che andrà a ricoprire indubbiamente un ruolo molto delicato.
La super favorita in questione, non sarebbe nuova tra i corridoi di Viale Mazzini, infatti dal suo curriculum si evince che è dagli anni ’90 che è entrata a far parte dell’azienda televisiva pubblica, approda in Rai con un contratto a tempo determinato come consulente editoriale per Rai International, allora targata Renzo Arbore.
Due anni dopo arriva l’assunzione e da quel momento ne ha fatta di strada , svolgendo da anni il ruolo di capo dello staff della direzione generale.
Nominata da Agostino Saccà, all’epoca in cui era direttore, confermata poi nell’incarico sia da Flavio Cattaneo che da Alfredo Meocci.
Ed infine dal Maggio 2009 il nome della tenace Bolognese corrisponde alla nomina di vicedirettore generale della Rai, e sembra quindi quasi naturale la sua promozione a capo della struttura.
L’attesa è tanta e si aspetta la formalizzazione della decisione che determinerà importanti scelte e cambiamenti, di certo si esce da un biennio sotto la direzione di Masi non facile per l’azienda , che ha visto più volte disaccordi e tensioni tra l’ex Direttore ed i suoi dipendenti.
Uno su tutti l’accaduto che vide l’intervento telefonico in diretta di Masi, a seguito della trasmissione di stralci delle intercettazioni sulle feste di Arcore mostrate dalla trasmissione di Santoro “Annozero”.
Masi in quell’occasione prese netta distanza dai contenuti mostrati nei video, perché, a suo avviso e dei suoi legali, violavano quello che era il codice di autoregolamentazione sulla rappresentazione dei processi in tv.
Dunque chi raccoglie l’eredità di Masi, avrà il difficile compito di ricucire gli strappi che si sono creati e riportare un clima di armonia lavorativa che gioverebbe per prima all’azienda e ai suoi dipendenti.
L’auspicio è che la scelta venga fatta su basi meritocratiche , piuttosto che su appartenenze politiche, criterio che l’intero Paese dovrebbe seguire nell’affidare qualsiasi incarico lavorativo.
Arianna Esposito
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