“Poteri e informazione”, di Massimiliano Panarari, è un libro sull’importanza storico-politica della comunicazione pubblica. Il volume si concentra sulla trasformazione della comunicazione in Italia, focalizzandosi in particolare sull’intreccio tra informazione e sistemi di potere. Ne viene fuori un quadro dinamico, dall’unità d’Italia ad oggi, passando per il periodo dittatoriale, in cui giornalismo e propaganda si evolvono, pur mantenendo un ruolo sempre centrale di influenza sull’opinione pubblica.
L’autore suddivide il suo lavoro in tre capitoli, in cui analizza la storia facendo riferimenti all’attualità. Il primo pone le basi per la costruzione di una vera e propria storia della teoria dell’opinione pubblica: centrale è il pensiero di John Locke in merito al concetto di governo dell’opinione, ma vengono analizzate con dovizia di particolari anche le scuole di pensiero di filosofi come Briggs, Habemas, Luhrmann e Burke. Nei successivi capitoli l’autore analizza il rapporto tra poteri politici e avvento dell’informazione da Cavour fino al fascismo.
Il lavoro di Panarari è apprezzabile per l’ottima ricostruzione storica e la ricerca delle correlazioni tra il passato e la situazione attuale. In particolare l’autore fa emergere le lacune del dibattito politico circa le modalità di formazione del consenso. Si concentra sul fenomeno della cattiva informazione, analizzando le varie sfaccettature del concetto di comunicazione ingannevole. Questa ultima si può esplicare sia nella semplice menzogna che nella manipolazione di messaggi basilarmente veritieri. Panarari conferisce un’importanza notevole alla manipolazione e alla propaganda nel contesto dell’influenza sull’opinione pubblica nella storia di Italia. Vengono analizzati entrambi i concetti a partire dalla loro semantica. La manipolazione è da intendere come l’influenza che altera fattori interni e soggettivi, condizionando comportamenti, atteggiamenti e idee. Per quanto riguarda la propaganda, l’autore aderisce all’indirizzo sociologico per il quale esiste sempre in un contesto in cui c’è un potere organizzato che opera su una massa di persone relativamente concentrata. Egli sviluppa nella sua opera l’evoluzione della propaganda in simbiosi con la crescita della complessità e la ramificazione degli apparati di potere.
“Poteri e informazione” è quindi un’analisi multidisciplinare dei processi di mediatizzazione e dei fenomeni di manipolazione nel secondo Ottocento e nei primi decenni del XX Secolo. Tale trattazione, integrata da precisi riferimenti filosofici, è necessaria per capire meglio la realtà odierna, infarcita di fake news e comunicazioni politiche alterate.
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