L’ad Francesco Caio ha reso note le linee guida del nuovo piano industriale di Poste Italiane. Teatro delle argomentazioni di Caio è stata la Conferenza con le Regioni. Il sottosegretario Antonello Giacomelli ha apprezzato la concertazione tra Poste e gli enti locali, ritenuta indispensabile nel piano di razionalizzazione degli uffici postali. Il riferimento è alla delibera Agcom del 29 giugno 2014, che interviene sui punti di accesso alla rete postale, modificando i criteri di distribuzione degli uffici di Poste Italiane. L’Autorità adempie, a sua volta, agli obblighi dettati dal decreto Mise del 7 ottobre 2008. Nel 2015, in base al piano coordinato da Agcom, Mise e Poste Italiane, dovrebbero chiudere circa 400 uffici postali sul territorio nazionale. Le modifiche riguardano anche la riduzione degli orari di molti uffici. I tagli preoccupano le Regioni, che hanno rivendicato un ruolo attivo nel processo di razionalizzazione. Il presidente della Conferenza, Sergio Chiamparino, ha chiesto un rapporto diretto tra Poste Italiane e i sindaci dei comuni interessati, sottolineando comunque la necessarietà dei tagli. Altri sono meno disposti ad accettare il dialogo. Enrico Rossi, presidente della regione Toscana, ha dichiarato che 110 sindaci si mobiliteranno per impedire che si abbatta sugli uffici la scure del nuovo piano.
Caio ha assicurato che le misure più garantiste dell’Agcom saranno rispettate. Divieto assoluto, perciò, di chiudere gli uffici postali presidio unico di un determinato Comune. Saranno salvaguardate le aree rurali e montane. Per l’Agcom i comuni rurali sono quelli con densità abitativa inferiore a 150 ab/km quadrati. I comuni montani sono quelli indicati in un apposito elenco realizzato dall’Istat. Vengono inoltre garantiti gli abitanti delle isole minori, che spesso hanno un unico presidio. A chiudere saranno prevalentemente gli uffici postali “sovrabbondanti” in comuni con bassa densità abitativa. L’ad di Poste ha annunciato importanti novità tecnologiche per quello che riguarda la fruizione dei servizi. Via libera al postino telematico, che sarà munito di un terminale portatile con cui fornirà a domicilio i servizi di pagamento dei bollettini, di accettazione della corrispondenza e raccomandate, di consegna pacchi e di ricarica delle carte prepagate telefoniche e Postepay.
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