Non sono piaciute le dichiarazioni del presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni, Corrado Calabrò in occasione della presentazione del bilancio di fine mandato a Marco Polillo, presidente di Confindustria Cultura Italia.
«Questo è un giorno triste in Italia per il diritto d’autore perché a causa dell’inerzia dell’Agcom si è allargato lo ‘spread’ tra legalità e pirateria su Internet», ha dichiarato Polillo.
«L’incomprensibile dietrofront del Presidente Calabrò – scrive Polillo in una nota – rispetto agli impegni pubblici da lui stesso presi in Senato e poi alla Camera dei Deputati lascia sgomenti. Non avremmo mai creduto che un uomo delle istituzioni si lasciasse influenzare da cattivi consiglieri e dagli estremisti della rete che pretendono un Web anarchico dove è possibile calpestare ogni forma di diritto. Per due anni l’Agcom ha lavorato a un provvedimento che rendesse efficace il contrasto alle piattaforme pirata che stanno distruggendo l’industria della cultura italiana: malgrado l’enorme lavoro e l’ampio consenso questa Autorità ha preferito non decidere dandola vinta a chi si arricchisce illegalmente con il nostro lavoro».
«Il risultato – conclude Polillo – è sotto gli occhi di tutti: è stato affossato un provvedimento che aveva incassato l’assenso della Commissione Ue, del parlamento, del governo in carica. Per questo chiediamo con forza al governo e alla prossima Autorità – di mettere il tema al primo posto in agenda e potenziare il nostro sistema di risposta alla diffusione illegale di opere dell’ingegno».
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