Martedì 27 e mercoledì 28 settembre i giornalisti della Poligrafici Editoriale sciopereranno per protestare contro l’ennesimo piano aziendale che metterebbe a rischio testate storiche (La Nazione, Il Resto del Carlino, Il Giorno, Quotidiano Nazionale). Lo sciopero è proclamato dal coordinamento dei Comitati di redazione (Cdr) attraverso una nota in cui si legge: «Questa azienda nonostante negli ultimi due anni abbia prepensionato e pensionato 63 giornalisti, utilizzando fondi pubblici, ha intenzione di tagliare ulteriormente il corpo redazionale negando a 44 giovani colleghi di essere assunti a tempo indeterminato, in barba ad accordi firmati al ministero del Lavoro. I giornalisti di questo gruppo sono stanchi di essere trattati solo come numeri e di vedere continuamente impoveriti giornali radicati sul territorio».
Il rilancio del mondo dell’editoria, proseguono i Cdr, «passa attraverso un’informazione di qualità che non si può garantire se quotidianamente ai giornalisti vengono chiesti ulteriori sacrifici, stracciando intese frutto di mesi di trattative e senza presentare reali piani di rilancio che non siano meri tagli ragionieristici. Perciò in questi due giorni non forniremo la consueta informazione nazionale e locale in edicola e sul web, e dedicheremo il nostro tempo ad assemblee, dove ci confronteremo su come migliorare il prodotto che quotidianamente offriamo in edicola, lavoro che dovrebbe essere svolto anche da chi ci dirige, ma che invece preferisce cimentarsi solo in sterili tagli».
Ma alla nota del coordinamento dei comitati di redazione, ha risposto la Poligrafici Editoriale. Attraverso un documento in cui si legge: «Ci troviamo ancora una volta a rispondere ad un comunicato dei comitati di redazione il cui contenuto riteniamo discutibile sia nella forma che nel merito. La crisi mondiale – prosegue la nota aziendale – ha colpito tutti i settori dell’industria e in particolare il nostro settore – prosegue la nota – La nostra azienda storicamente è sempre riuscita ad evitare interventi traumatici anche attraverso l’utilizzo degli ammortizzatori sociali come il contratto di solidarietà e il prepensionamento, quest’ultimo con elevati costi anche a carico dell’azienda, tutto ciò sempre in un’ottica di piena condivisione con i comitati di redazione. Nel panorama delle aziende editoriali italiane la Poligrafici Editoriale è stata una delle poche aziende ad aver attuato un turn-over, inserendo negli ultimi anni oltre 50 nuovi giornalisti strutturati. Per non parlare degli investimenti che hanno riguardato sia le nuove iniziative editoriali che la parte dell’informazione multimediale. È proprio per questi motivi e per poter far fronte alle nuove sfide che il nostro Gruppo ha presentato un nuovo assetto organizzativo delle redazioni, con interventi minimi sugli organici e con azioni mirate su alcuni istituti contrattuali particolarmente onerosi. L’obiettivo è quello di garantire, come sempre, per tutte le realtà locali il mantenimento della qualità del prodotto e la presenza nei territori delle nostre aree di diffusione, mantenendo inalterata la capillarità dell’informazione».
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