Il consiglio regionale del Piemonte lancia un bando per l’ufficio stampa per l’assunzione di una risorsa. Un bando che non specifica che possano partecipare soltanto giornalisti. Scatta il ricorso dell’Ordine e dell’Assostampa Subalpina ma il giudice amministrativo lo ha rigettato considerandolo inammissibile. Ma Odg piemontese e associazioni di categoria, per il momento sconfitti, non si danno per vinti. E sono pronti a valutare di proporre ricorso al Consiglio di Stato.
La storia è stata ripercorsa proprio da Odg e Assostampa Subalpina che continuano a giudicare il bando regionale in Piemonte come sbagliato. E, in una nota apparsa sui siti istituzionali degli organismi di rappresentanza, promettono battaglia. Innanzitutto, la ricostruzione degli ultimi aggiornamenti sullo strano caso del bando aperto anche ai non giornalisti: “La sentenza con la quale il Tribunale Amministrativo Regionale ha giudicato inammissibile il ricorso proposto dall’Ordine dei Giornalisti e dall’Associazione Stampa Subalpina contro il bando per la selezione di una risorsa per l’ufficio stampa del Consiglio Regione del Piemonte, ci lascia perplessi da un lato e increduli dall’altro”. Ecco i motivi: “Pur rispettando la sentenza, ci sorprende come i giudici non siano voluti entrare nel merito della questione centrale sollevata dal ricorso, vale a dire il mancato rispetto della legge 150/2000 che vuole che per la posizione di ufficio stampa siano considerate esclusivamente le candidature degli iscritti all’Ordine dei Giornalisti”.
Stando al resoconto dei giornalisti: “I giudici si sono limitati ad affermare che non sarebbe interesse delle organizzazioni di categoria sollevare la questione perché a nessun iscritto all’Ordine sarebbe vietata la partecipazione al concorso. È invece proprio la legge 69/1963 a imporre all’Ordine la vigilanza per la tutela del titolo di giornalista in qualunque sede, anche giudiziaria, svolgendo ogni attività diretta alla repressione dell’esercizio abusivo della professione”.
Ma non è tutto: “Sempre secondo la sentenza, il danno si potrebbe realizzare infatti solo nel caso in cui a vincere il concorso fosse un non iscritto all’Ordine dei Giornalisti. Un’interpretazione sicuramente discutibile del diritto, quasi che una condotta illegittima fosse tale solo nel caso in cui l’illecito medesimo si realizzasse”.
Insomma, un vero e proprio busillis. Sul quale Ordine dei Giornalisti del Piemonte e Associazione Stampa Subalpina, “d’intesa con le strutture nazionali”, vogliono vederci chiaro. E pertanto hanno annunciato che stanno “valutando la possibilità di un ricorso al Consiglio di Stato sul quale prenderanno una decisione definitiva nelle prossime settimane. Fin d’ora si dichiarano comunque disponibili a sostenere eventuali ricorsi promossi da giornalisti che, a selezione ultimata, si considerassero danneggiati dalla formulazione di un bando che si continua a considerare illegittimo e in contrasto con la legge 150/2000”.
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