Crescono quasi il doppio del mercato. È un dato ancor più positivo rispetto a quello del mercato del libro in generale quello che emerge per i piccoli e medi editori dall’indagine Nielsen per l’Associazione Italiana Editori (AIE). La ricerca – riferita alle vendite di libri di varia (esclusi quindi scolastici e universitari) nei canali trade (librerie indipendenti e di catena, grande distribuzione organizzata, piattaforme online compresa la stima di Amazon) e presentati oggi a Più libri più liberi, la fiera nazionale della piccola e media editoria in programma fino all’8 dicembre alla Nuvola a Roma – evidenzia come i piccoli e medi editori (si intendono con questa dizione i marchi editoriali indipendenti con un fatturato netto fino a 13 milioni di euro) registrino nei primi 11 mesi del 2019 un +6% a fatturato, arrivando a pesare per il 45,9% del mercato (era il 45% lo scorso anno). Nel dettaglio:
Il mercato generale del libro nei primi 11 mesi del 2019 cresce del 3,7%: raggiunge così quota 1,131 miliardi di euro. Crescono – ed erano molti anni che ciò non accadeva – anche il numero di copie vendute toccando, a un mese dal Natale, il più 2,3%, pari a 77,4 milioni di copie di libri di carta nuovi venduti.
I generi più amati del 2019: non fiction specialistica e fiction straniera: nel 2019, a sorpresa, è la non fiction specialistica (manualistica) ad interessare quasi 2 copie su dieci tra quelle vendute (pesa per il 19,6%). A seguire la fiction straniera (18,4%), la non fiction generale (la saggistica: 17,3%) e solo al quarto posto bambini e ragazzi (16,3%).
I piccoli doppiano la crescita del mercato: Più di una copia su quattro di quelle vendute nel 2019 (il dato si ferma alla prima settimana di novembre) è di un piccolo o medio editore. E ben il 45,9% del fatturato complessivo del mercato del libro di quest’anno (era il 45%) proviene da questo comparto. Sono questi i numeri che meglio rappresentano la vivacità del segmento.
Cresce il fatturato dei piccoli e medi editori: il fatturato registrato nei primi 11 mesi del 2019 è di 482,7milioni di euro. Una crescita in parte dovuta a un prezzo di copertina del venduto che è del 22% più alto rispetto a quello degli altri editori. In crescita anche le copie: +4,4%.
Non tutti i piccoli però contribuiscono alla crescita nello stesso modo: In questi anni – anche grazie all’apporto di AIE con Più libri più liberi – quella che definiamo piccola editoria è cresciuta ma ha anche avuto una profonda trasformazione al suo interno. I primi 100 marchi editoriali della piccola e media editoria rappresentano il 72,8% del mercato. I primi 500 il 92,2% su oltre 5mila editori complessivi.
Le copie vendute dai piccoli e medi editori? C’è uno 0,9% di titoli pubblicati da piccoli e medi editori che vendono oltre mille copie. Il 91% di titoli non arriva però a vendere in media più di 100 di copie.
“L’editoria – ha sottolineato il presidente di AIE, Ricardo Franco Levi – conferma buone perfomance per quest’anno. Al suo interno, si evidenziano in particolare – come emerge con chiarezza dalla nostra fiera Più libri più liberi – la vivacità e i buoni risultati dei piccoli e medi editori. Ciò nonostante, per quanto il settore editoriale reagisca molto meglio di tutti gli altri comparti della cultura, continua a pesare il calo dei consumi. Risulta fondamentale una politica di promozione della lettura e un sostegno alla domanda”.
“Come emerge anche dai dati – ha dichiarato il presidente del Gruppo Piccoli editori di AIE, Diego Guida – è necessaria una risposta alle esigenze del pubblico. Occorre una nuova consapevolezza da parte dei piccoli editori: in questo senso stiamo lavorando in un’ottica di filiera per una efficienza complessiva che racconteremo meglio domani alla presentazione del nostro Documento programmatico. In parallelo, occorre un nuovo modo di raccontare il libro e il progetto editoriale: di qui la grande attenzione che dedicherà la Fiera alle nuove forme di comunicazione, in primis a Bookyoutuber e Bookinfluencer”.
Marina Pisacane
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