Una situazione di imbarazzo si è creata questa mattina alla cerimonia celebrativa dei 100 anni dalla costituzione del Sindacato cronisti lombardi-Gruppo cronisti lombardi (Gcl) a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano. Il sindaco Giuliano Pisapia (foto) ha lanciato un j’accuse sull’attività dei giornalisti nei confronti dell’amministrazione.
Pisapia, dopo aver detto che «è giusto e doveroso riportare le moltissime critiche su una macchina complessa come quella di Milano per il dovere di informare i cittadini» ha esortato «a una maggiore attenzione alla verifica delle fonti: non è una critica – ha detto – ma un’osservazione ma a volte nascono pettegolezzi e verità parziali, altre volte vengono annunciate iniziative del Comune non ancora decise o prese che risultano cose non vere».
Il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli, ha valorizzato «la straordinaria utilità della figura del cronista, che fa giornalismo di ‘prossimità’, perché è il cittadino che in una sorta di solitudine chiede sempre di più una informazione attraverso i suoi occhi».
«Sono molto stupito dalle affermazioni del sindaco di Milano, Giuliano Pisapia sui cronisti. Un titolo forzato non cambia mai la sostanza di chi ha il dovere di informare i cittadini. Le critiche e le osservazioni scomode sono il sale del mestiere del giornalista», ha affermato il presidente dell’Associazione lombarda dei giornalisti (Alg), Giovanni Negri. «E sono ancora più stupito – ha continuato Negri – se penso che il sindaco Pisapia è stato in prima linea a difendere la libertà di utilizzo delle intercettazioni a garanzia della libertà di stampa che oggi ha messo in dubbio».
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