Francesco Pionati si è insediato alla guida di RadioUno. E lo ha fatto con un editoriale offerto agli ascoltatori del giornale radio questa mattina alle otto. Il nuovo direttore ha fatto il punto della situazione, affermando gli obiettivi del suo mandato e rinnovando l’impegno a essere “la finestra sul mondo” che la Rai offre agli ascoltatori della radio.
Pionati, nel primo editoriale da direttore, ha spiegato: “Parte oggi il nuovo palinsesto di Radiouno, punto di equilibrio tra professionalità consolidate e nuovi talenti, tra risorse interne e contributi esterni, tra formule collaudate e sperimentazione. Metteremo a confronto le opinioni di tutti, nessuno escluso, cercando un intrattenimento di qualità, anche musicale, per rompere -di tanto in tanto- l’assedio dei problemi quotidiani”. Ma non basta. Perché il direttore ha ribadito che non ci sarà alcuna rivoluzione ma che tutto proseguirà nel solco della tradizionale programmazione. “Le nostre migliori professionalità, che ben conoscete e apprezzate da anni continueranno a farvi compagnia, occupando la parte prevalente della programmazione. Da Radioanch’io a Zapping, da Un giorno da pecora a Italia sotto inchiesta, da Mixer a Zona Cesarini, fino a Tra poco in edicola, la struttura portante di Radiouno – afferma Pionati – resta la stessa”.
Accanto a loro, le new entry: “Al loro fianco nuove e differenti personalità (come Foa, Setta, Gomez, Ricolfi, Ghisleri, Poletti, Arrigoni, Chirico e Broccoli) cercheranno chiavi di lettura diverse della realtà, anche attraverso qualche piccola, salutare scossa editoriale”. Per il nuovo direttore l’obiettivo e la promessa è chiara: “Saremo la vostra finestra sul mondo: parleremo con i protagonisti di famiglia, giovani, diritti, economia, lavoro, salute, ambiente, religione, politica estera. Daremo più spazio allo sport e ripercorreremo la storia di noi stessi, cioè della radio italiana, valorizzando i territori del nostro grande paese attraverso format più agili e brevi. Oggi si parte. E in attesa dei vostri riscontri una cosa posso garantirvi: opereremo con la più grande onestà intellettuale. Perché, come ho detto, noi rispettiamo tutti e -per primi- voi ascoltatori”.