Se non saranno “piazzati” entro il 30 giugno, i dieci periodici messi in vendita dal gruppo Rcs potranno chiudere i battenti. Indietro non si torna. La decisione presa dai vertici di Rcs Mediagroup pare perentoria. L’ad del grupp, Pietro Scott Jovane, il presidente Angelo Provasoli, e gli altri dirigenti hanno deciso, infatti, che l’azienda non si terrà “in grembo” i periodici finiti sul mercato. Il verdetto era già “nell’aria”. Ma l’ufficializzazione è avvenuta lunedì scorsi. I giornali finiti all’asta sono A, Visto, Ok Salute, Brava Casa, Yacht & Sail, Novella 2000, Max, l’Europeo, Astra e il polo dell’enigmistica.
Le manifestazioni di interesse dovranno pervenire entro maggio. Altrimenti l’addio è dietro l’angolo.
A dire il vero, si potrebbero salvare dalla chiusura solo i giornali dei rebus e cruciverba come Corriere Enigmistica, Domenica Quiz e Sudoku top. Essi, infatti, costano poco (i giornalisti che vi lavorano non sono molti) e hanno una buona resa economica. Ok Salute e Max, dal canto loro, potrebbero salvarsi trasformandosi in allegati del Corriere della sera. Ma non è certo che questo accada. Per tutti gli altri, invece, le prospettive destano non poca preoccupazione.
Potrebbero trovare acquirenti Novella 2000, Visto e Bravacasa. L’editore Guido Veneziani, infatti, sembra interessato alla prima. Ma fin qui si resta nel campo dei “se” e dei “forse”.
Rcs, a dire il vero, avrebbe voluto vendere in blocco tutte e dieci le testate. Il prezzo pensato all’inizio per l’intero pacchetto era stato fissato in 50 milioni di euro. Purtroppo, però, non sono arrivate offerte credibili. Sia la concessionaria pubblicitaria Prs, di Alfredo Bernardini De Pace, sia la società editrice digitale di Paolo Madron News 3.0 (in collaborazione con Matteo Arpe del fondo Sator), “pretendevano” una dota milionaria (si è parlato anche di 15 milioni) per farsi carico di tutte e dieci le testate e pagare gli stipendi ai 110 dipendenti, tra cui 90 giornalisti. Tradotto in soldoni: Rcs avrebbe dovuto accettare una vendita “in negativo” (simile a quella tra Timedia e Urbano Cairo per La7). Qualche mese ci fu un interessamento molto labile da parte di Andrea Mastagni, presidente del Gruppo Seregni Fingraf (maggiore stampatore italiano e imprenditore “discusso” per la gestione poco felice di alcune sue attività). Ma non si è mai concretizzato nulla. Ecco allora che il cda della società che edita anche il Corriere della sera e la Gazzetta dello Sport ha deciso di vendere (o meglio provare a farlo) singolarmente le varie testate.
Ultimamente tra i possibili acquirenti di qualche periodico è spuntato il nome di Guido Veneziani, già editore di Vero Tv, e di Marco Pittini, ex dg proprio di Rcs Libri, con il suo fondo Vela.
In ogni caso si tratta comunque di affari delicati. I dieci periodici in vendita nel 2012 hanno perso 10 milioni di euro. Il loro fatturato è calato del 19% rispetto al 2011. E stando ai primi mesi del 2013 (nel primo trimestre sono già stati persi 3-4 milioni) il prossimo esercizio potrebbe chiudersi con un “rosso” di 20 milioni.
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