Procediamo con ordine e facciamo chiarezza.
«In linea con le attività di focalizzazione del piano triennale 2013-2015, Rcs ha deciso di accettare l’offerta vincolante di Prs. La quale rileverà Novella 2000, Visto, Ok Salute e il polo dell’enigmistica (che comprende 9 giornali)». Lo ha comunicato ieri sera la società che edita il Corriere della sera e la Gazzetta dello Sport. Dunque Visibilia, la concessionaria pubblicitaria di Daniela Santanché, ha “perso” la corsa” alle testate. La società dell’onorevole del Pdl era interessata soprattutto a Novella 2000 e a Visto.
Ma, comunque, la cessione dei periodici non è ancora certa. Serve il “via libera” del sindacato. «L’offerta è sottoposta alle consultazioni sindacali che saranno avviate a norma di legge». È molto probabile che i rappresentanti dei lavoratori non accetteranno di buon grado la decisione dell’ad di Rcs Pietro Scott Jovane. Il cdr dei periodici hanno annunciato esplicitamente una «strenua lotta». E hanno avuto anche il sostegno della Fnsi. Addirittura il comitato di redazione e il sindacato nazionale dei giornalisti, ieri, hanno duramente criticato la possibilità di cedere le testate alla Santanché. Per loro si sarebbe trattata di una «operazione del sapore politico senza garanzie societarie e occupazionali». Tale dichiarazione avrà forse influito sulla scelta di Jovane?
Ad ogni modo anche il passaggio a Prs (che da Rcs ha già acquistato le radio Cnr e Agr nel 2007 e nel 2009) non sarà accettato con gioia. Per il cdr e la Fnsi la società di via Rizzoli non avrebbe dovuto vendere nulla. Jovane ha giustificato la sua decisione affermando che «l’operazione conterrà le ricadute occupazionali ed economiche che sarebbero derivate dalla cessazione dell’attività». Una costatazione, tutto sommato, abbastanza ovvia. Comunque a Rcs rimangono ancora Max, l’Europeo, Yacht & Sail, Bravacasa e A. queste testate sono rimaste del tutto esclude dall’operazione con Prs.
Sulla cessione dei periodici restano ancora delle incognite. Il passaggio alla concessionaria pubblicitaria di Bernardini potrebbe essere accompagnato da una “dote”. Ovvero una sorta di copertura preventiva delle perdite del primo anno. Fino ad ora non si sa a quanto ammonta. E nemmeno è certo che ci sia. Bisogna poi vedere se sarà bloccata o rimodulata la richiesta degli ammortizzatori sociali e la dichiarazione dello stato di crisi, visto che, alcune testate dovrebbero cambiare editore. Infine c’è l’incognita più grossa. Ovvero, come detto in precedenza, l’operazione potrebbe essere fermata da una opposizione del sindacato. Il quale ha già annunciato che diffiderà l’azienda in caso di svendita in quanto si violerebbero degli accordi già presi in sede aziendale e nazionale.
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