Si smuovono gli equilibri della RCS, il più ricco gruppo editoriale in Italia. Il nuovo consiglio d’amministrazione, che ora consta di 21 membri, ne avrà 12 al termine dell’assemblea prevista per il 2 Maggio. Una diminuzione dovuta all’intenzione dei vertici di separare la proprietà del gruppo dai responsabili dell’attività aziendale. Solo 3 dei 12 componenti del futuro Consiglio, tra cui il nuovo presidente Angelo Provasoli, possiederanno azioni del gruppo. Fiat e Mediobanca, principali azionisti di RCS (rispettivamente con il 14% e il 10%), hanno scelto il presidente della Campari Luca Garavoglia e l’amministratore delegato dell’Enel Fulvio Conti. Gli altri “indipendenti” saranno Giuseppe Vita, presidente del comitato di sorveglianza del gruppo editoriale tedesco Axell Springer, Andrea Bonomi della Investindustrial, l’attuale presidente Piergaetano Marchetti, l’avvocato Umberto Ambrosoli e il tedesco Roland Berger.
Questi stravolgimenti hanno portato alle dimissioni di Diego Della Valle, titolare del 5,50% di azioni del gruppo. Il proprietario della Tod’s ha lasciato il patto di sindacato a seguito di forti attriti con l presidente della Fiat John Elkann e il numero 1 di Mediobanca Renato Pagliara. Della Valle, riferendosi ai cambiamenti voluti da Fiat e Mediobanca, parla di “ottiche corporative di vecchia scuola”. Tanti paroloni da parte del presidente della Fiorentina, ma anche un atteggiamento un po’ contradditorio quando afferma che “Il Corriere della Sera” (principale quotidiano edito da RCS) deve rispondere ai lettori e non a qualche azionista, e nei fatti reclama un posto in prima linea nel consiglio di amministrazione. A questo punto potrebbe scendere in campo Giuseppe Rotelli, che possiede il 7% delle azioni, ma non fa parte del patto di sindacato. Con l’abbandono di Della Valle potrebbe decidere di entrare nel patto e occupare il posto dedicato alle minoranze.
Giuseppe Liucci
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