Barisera cancella l’edizione cartacea e Luigi e Michele Cipriani, del Gruppo indipendente Libertà, avviano una petizione esprimendo “sincera solidarietà” al quotidiano. “Le ragioni che hanno spinto il quotidiano a tale scelta – sostengono – sono ascrivibili all’atteggiamento dell’attuale governo nazionale (coadiuvato da una classe politica sempre più becera e fallimentare). La chiusura di un giornale è sempre un evento negativo per la democrazia, perché, a prescindere dalle opinioni e dalla linea della testata, priva i cittadini di una voce, riducendo gli spazi di pluralismo dell’informazione”. Proseguono poi i rappresentanti del Gruppo indipendente Libertà: “Non va, inoltre, sottaciuta la circostanza che, a fare le spese di questa scelta forzata, saranno i quindici dipendenti della testata, tutti giornalisti professionisti, che da resteranno senza lavoro, nonostante, l’impegno profuso per oltre 17 anni al servizio dell’informazione sociale, e i risultati conseguiti lottando al fianco dei commercianti locali, dei disoccupati e delle classi meno abbienti”. Il Gruppo indipendente Libertà si è quindi attivato, organizzando una petizione fra i cittadini baresi che, a loro dire, “hanno già risposto positivamente in massa”, al fine di sollecitare il Governo e tutta la classe politica centrale a ridare voce a questa città.
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