L’ immediatezza dell’informazione in rete coniugata all’approfondimento giornalistico è qualcosa che da oggi è possibile grazie a Jim Giles e Bobbie Johnson, fondatori della start up «Matter».
«Matter» si propone come una piattaforma di approfondimento giornalistico che si pone in controtendenza con quel giornalismo «usa e getta» , tipico della logica del web per cui la notizia in rete viaggia a ritmi rapidissimi e dopo una manciata di minuti perde già notiziabilità.
I temi di approfondimento cui ruoterà la piattaforma saranno principalmente scienza e tecnologia con particolare attenzione ad offrire al lettore pezzi di qualità, pubblicati ogni settimana e firmati da grandi giornalisti investigativi.
La lunghezza dei pezzi si sposerà con la qualità offerta ai lettori, con lo scopo di dimostrare che il buon giornalismo può viaggiare anche in rete.
Ma per porre le basi di ciò sono necessarie due condizioni: tempo e denaro, sì perché i servizi di «Matter» hanno un costo di 99 centesimi l’uno e fino ad ora sono stati raccolti 108.000 dollari provenienti da 1892 sottoscrittori, un risultato che va ben oltre le aspettative iniziali dei due giovani fondatori.
Gli unici proventi del giornale saranno quelli derivanti dai lettori stessi, niente inserzioni pubblicitari solo notizie dai contenuti imperdibili, come annunciano i due giornalisti fondatori.
La sfida di Giles e Johnson è annunciata sul sito di crowdfunding dedicato ai progetti creativi «Kickstarter»: «La Rete è il futuro del giornalismo. Ma siamo onesti: il futuro non ha soddisfatto le aspettative, la rete è diventata sinonimo di veloce ed economico. Perché non di intrepido giornalismo investigativo, e di scrittura avvincente?»
Il progetto che conta 750 sostenitori che hanno versato tra 10 e 3000 dollari ciascuno fa parte di una riscoperta del modo di fare giornalismo, ristabilendo i ruoli di giornalista e lettore.
Negli ultimi tempi il «Citizen Journalism» ha dato al lettore la possibilità di partecipare attivamente nella costruzione della notizia, in una forma di giornalismo collaborativo.
Quello che invece propone «Matter» è sì il coinvolgimento del lettore, ma unicamente come fruitore e finanziatore di un giornalismo di qualità che si basa su esperienza e professionalità.
La partita è ancora da giocare ma inizia con buone prospettive a soli due giorni dal lancio della sottoscrizione.
Tutto è nelle mani dei lettori chiamati a credere e finanziare un progetto che punta alla rinascita di un giornalismo tradizionale perché se cambiano i mezzi di diffusione della notizia, non è detto che a pagare debba essere la qualità dei contenuti.
Arianna Esposito