Con una maggioranza schiacciante (591 sì, due no e sei astenuti) il Parlamento europeo ha approvato la risoluzione di Roberta Angelilli (An) per rendere più efficace la lotta alla pedofilia e allo sfruttamento dei bambini, puntando l’attenzione soprattutto sugli abusi commessi sul web. Nella risoluzione si chiede, in particolare, l’adozione di misure per far sì che gli Stati Ue “si adoperino per ritirare da Internet alla fonte qualsiasi materiale illegale legato allo sfruttamento dei bambini, garantendo in questo modo alle vittime il massimo livello di protezione”. I parlamentari sollecitano anche un’azione coordinata con i gestori internet per “disattivare i siti web che sono utilizzati per commettere o per pubblicizzare la possibilità di commettere” questi reati.
L’assemblea di Strasburgo punta il dito anche contro il cosiddetto “grooming” vale a dire l’adescamento online di minori a scopo sessuali, chiedendone la penalizzazione. Si chiede agli Stati Ue di procedere anche contro i gestori di chat room pedofile e di forum di pedofili su internet. Gli europarlamentari prendono di mira il turismo sessuale infantile, sollecitando che sia riconosciuto come un reato in tutti gli Stati Ue e che tutti i cittadini europei che se ne rendono colpevoli nell’Ue o fuori siano assoggettati ad “un diritto penale extraterritoriale uniforme, applicabile in tutta l’Ue”.
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