Le autorità cinesi hanno bloccato i siti web di diversi quotidiani stranieri per censurare la notizia di gigantesche fortune occultate in paradisi fiscali da manager e politici cinesi, alcuni dei quali molto vicini alla precedente e all’attuale leadership di Pechino.
I siti di Le Monde, The Guardian, Sueddeutsche Zeitung, El Pais che hanno dato spazio e collaborato all’inchiesta realizzata dal Consorzio Internazionale dei giornalisti investigativi (Icij – International Consortium of Investigative Journalists) hanno scritto, fra l’altro, che almeno 13 parenti di massimi dirigenti del regime, incluso l’attuale presidente, Xi Jinping, e di ex premier come Wen Jiabao e Li Peng, oltre a 15 grandi manager di aziende pubbliche, hanno compiuto importanti operazioni finanziarie nei paradisi fiscali.
Già in passato il governo di Pechino aveva censurato i siti web del New York Times e di Bloomberg, quando avevano pubblicato la notizia di colossali beni occultati da parenti dell’allora premier cinese Wen Jiabao.
El Pais, nel riportare la notizia, precisa di disporre delle prove documentate di tutti i dati pubblicati.
Secondo quanto rivelato oggi dalla stessa rete di giornalisti investigativi (l’Icij che ha sede a Washington), circa 22.000 clienti originari della Cina popolare e di Hong Kong sarebbero legati a compagnie “offshore” nei paradisi fiscali. Fra questi numerosi manager e politici cinesi, alcuni molto vicini al presidente Xi Jinping e all’ex premier Wen Jiabao, ma anche milionari del mondo della finanza, come Yang Huiyan, la donna più ricca della Cina, Pony Ma e Zhang Zhidong, fondatori del colosso internet Tencent: tutti avrebbero dissimulato una parte della loro fortuna nei paradisi fiscali.
I 2,5 milioni di dossier confidenziali spulciati dai giornalisti dell’Icij rivelerebbero un vero e proprio “chi è chi” dell’elite politica della seconda economia mondiale e spiccano molti membri dell’Assemblea popolare e persone vicine all’ex presidente Hu Jintao, all’ex premier Li Peng, e allo stesso Deng Xiaoping, colui che alla fine degli anni Settanta aveva dato il via al nuovo corso dell’economia cinese. Ma fra i nominativi vi sono anche quelli di personaggi vicini all’attuale capo di stato Xi Jinping (il cognato), e all’ex premier Wen Jiabao (il genero), che già nel 2012 era stato preso di mira da alcune inchieste giornalistiche per la fortuna colossale accumulata dalla sua famiglia all’estero.