Forte perplessità è stata espressa dal sindacato dei giornalisti (Fnsi) per “il parere negativo della Ragioneria generale dello Stato riguardo al progetto di legge trasversale che avrebbe reintrodotto le ricongiunzioni previdenziali non onerose, nell’ambito delle quali avrebbero potuto trovare soluzione i problemi degli addetti stampa con maggiore anzianità previdenziale Inpdap transitati obbligatoriamente all’Inpgi è una brutta notizia”. “Concordiamo – si legge in una nota della Fnsi – con le valutazioni dei proponenti (tra i primi gli onn. Maria Luisa Gnecchi del Pd e Giuliano Cazzola del Pdl) che hanno espresso perplessità sulle valutazioni della Ragioneria e degli attuari dell’Inps che si baserebbero su presupposti non congrui rispetto alla realtà della platea di lavoratori effettivamente interessati al problema”.
La Federazione della stampa “ritiene che nell’ambito di questa vicenda debba essere risolto il problema che riguarda gli addetti stampa pubblici con più elevata contribuzione Inpdap, problema che ancora oggi costituisce, di fatto, un ostacolo alla piena applicazione della norma che dal 2001 prevede l’obbligatorietà dell’iscrizione all’Istituto di previdenza della categoria per i giornalisti che svolgono la professione alle dipendenze della pubblica amministrazione”.
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