Fioroni e Merlo : «Monti completi il commissariamento di fatto con 7 garanti competenti e autonomi». Casini: se decide Monti, noi rinunciamo. Cicchitto e Gasparri: la Rai è del Parlamento.
Sarebbe un modo per evitare la solita lottizzazione partitica. La Rai nelle mani del governo. Pd e Udc sarebbero d’accordo. Il Pdl alza le barricate.
Il Pd ha più volte annunciato che non parteciperà alle nomine dei consiglieri con l’attuale sistema di governance. I democratici Giuseppe Fioroni e Giorgio Merlo hanno avanzato una proposta: lasciare a Monti la scelta dei 7 consiglieri del Consiglio che spetterebbero ai partiti. In tal caso il Pd «non farebbe l’Aventino» in Vigilanza.
Ciò significa, tra le altre cose, che il presidente designato, Anna Maria Tarantola, avrebbe quasi la certezza dell’incarico, visto che la sua conferma dipende dai due terzi della Commissione parlamentare. La stesa cosa vale per il dg, Luigi Gubitosi, che avrebbe un cda a lui favorevole.
L’idea è ben accolta dall’Udc. «Mi auguro che i partiti che sostengono Monti vogliano riflettere su una proposta che è tesa unicamente a mettere la Rai al riparo dalle solite polemiche politiche», ha dichiarato Casini. I centristi rinuncerebbero ai loro candidati per dare spazio al premier.
In effetti , nel lungo travaglio che ha accompagnato e accompagna tutt’ora il rinnovo della governante, non è la prima volta che il Pd e l’Udc propongono una Rai “appannaggio” del governo. Forse perché con l’attuale sistema di nomine il Pdl ha i numeri per ottenere una maggioranza in cda.
Infatti il Partito di Via dell’Umiltà non è assolutamente d’accordo. «Non si possono mettere regole e leggi sotto i piedi. La Rai non può essere dipendente dal governo. Deve essere del Parlamento», ha dichiarato Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera. Fa eco Maurizio Gasparri, “padre” dell’omonima legge che regola il sistema radiotelevisivo. «Ma di che si parla? Del governo che indica tutti i consiglieri della Rai, violando leggi e sentenze della Corte». Inoltre Gasparri rilancia l’ipotesi privatizzazione. «Parlano quelli ostili alla privatizzazione della Rai, che la mia legge consente e che in troppi , a sinistra, al centro e a destra, non vogliono».
Dunque il Pd e l’Udc, preferiscono una Rai del governo piuttosto che un predominio pidiellino. Il Pdl, invece, pur di non avere un’azienda nelle mani del centrodestra e dell’esecutivo, acconsentirebbero anche ad una privatizzazione, idea a lungo sostenuta dai “traditori” del Fli.
E gli altri partiti?
Da buon esponente dell’Idv, contrario ad una Rai del governo è anche Felice Belisario secondo cui Monti starebbe «saccheggiando» il servizio pubblico. Invece Nichi Vendola, leader di Sel, afferma che le scelte di Monti sono «scandalose e culturalmente degradanti».
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