Bufera sulla trasmissione Report, piovono accuse “no-vax” sulla redazione per l’inchiesta giornalistica sui vaccini in Italia. Il Partito democratico annuncia interrogazioni mentre dal sindacato Usigrai si alza la difesa del programma condotto da Sigfrido Ranucci. Che, a sua volta, ha rintuzzato le accuse e ha spiegato le ragioni alla base dell’impegno della trasmissione. Tra tutte, a Report è giunta l’accusa di promuovere idee “no-vax” per aver sottolineato presunti interessi delle case farmaceutiche. Ma su Ranucci sono piovute nuove polemiche per la scelta di difendere Report non dalle frequenze di Raitre ma durante un’intervista a La7.
Dopo la messa in onda della trasmissione, è insorto il Partito democratico. Che ha annunciato di voler investire della questione direttamente l’amministratore delegato Carlo Fuortes. Il gruppo dem in commissione Vigilanza Rai ha annunciato un’interrogazione. “Su Report è andato in onda un lungo compendio delle più irresponsabili tesi No Vax e No Green Pass. Su questo chiediamo un un chiarimento ai vertici Rai”. E dunque: “Sedicenti infermieri, irriconoscibili e coperti dall’anonimato come se si trattasse di pentiti di mafia, che affermano di essersi infettati per responsabilità delle aziende farmaceutiche. Un sedicente collaboratore del Comitato Tecnico Scientifico, anch’egli irriconoscibile e anonimo, che denuncia la totale imperizia dell’organismo su cui poggiano le decisioni politiche a tutela della salute pubblica dall’inizio della pandemia. Dubbi sull’efficacia dei vaccini. Perplessità sulla durata della copertura degli anticorpi”.
E ancora. “Affermazioni del tutto campate in aria sulla ‘larga frequenza di effetti collaterali’ dopo la somministrazione del vaccino anti Covid, speculazioni dietrologiche sul ‘grande business della terza dose’ detenuto da ‘multinazionali del farmaco’ concentrate solo a ‘accumulare enormi profitti con la perdita di efficacia della terza dose’, dubbi sulla efficacia del Green Pass e della sua eventuale estensione. Questo e molto altro è lo spettacolo a cui hanno assistito ieri sera i telespettatori italiani su Rai tre”. E dunque. “Perché con il servizio di Report ‘Non c’è due senza tre’ firmato da Samuele Bonaccorsi e Lorenzo Vendemiale, è andato in onda un lungo compendio delle più gravi e irresponsabili tesi antivacciniste”.
Per i parlamentari Dem. “Un episodio molto grave di disinformazione su una rete del servizio pubblico radiotelevisivo, tanto più discutibile perché avvenuto proprio mentre operatori sanitari, giornalisti ed esponenti delle istituzioni sono obiettivo di manifestazioni No Vax e No Green Pass, spesso violente, che si alimentano proprio delle falsità contenute e diffuse dal servizio di Report”. E infine la conclusione. “Abbiamo chiesto al presidente e all’amministratore delegato della Rai, insieme al direttore di RaiTre Franco Di Mare, se fossero a conoscenza dei contenuti del servizio summenzionato, se ne avessero avallato la diffusione, quali iniziative intendono mettere in campo per ristabilire un livello corretto e veritiero di informazione sui vaccini anti Covid, sul lavoro del Comitato Tecnico Scientifico e sulle decisioni assunte dal Parlamento e dal Governo a tutela della salute pubblica dall’avvio dell’epidemia di Covid 19 e fino ad oggi”.
All’interrogazione del Pd, si uniranno anche i parlamentari di Italia Viva. Che già da tempo hanno ingaggiato con Report un serrato braccio di ferro sui metodi utilizzati per la confezione dei servizi. “Necessario un chiarimento dei vertici Rai su quanto affermato dl conduttore di Report a commento del servizio Non c’è due senza tre. ‘E’ ovvio che la terza dose è il business delle case farmaceutiche’, ha detto Ranucci davanti agli spettatori di Raitre. A compendio di un servizio costruito con la solita tecnica della ‘spy story’ della trasmissione. Con testimoni irriconoscibili e coperti dall’anonimato, che punta ad avanzare teorie complottistiche antiscientifiche sulla terza dose. Con una narrazione speculatoria del ‘business delle multinazionali del farmaco”.
Ma non è tutto. “Un episodio gravissimo di cattiva informazione ai danni dei cittadini. Proprio in queste ore il governo è impegnato a decidere il calendario delle terze dosi, non è tollerabile danneggiare così l’opinione pubblica. Il servizio pubblico deve rispondere dell’operato di Report. Chiarendo se quanto andato in onda non sia un livello scorretto di informazione che va contro l’interesse dei cittadini e la tutela della salute pubblica”. Michele Anzaldi e Davide Faraone hanno concluso. “Ranucci ha rivendicato il diritto alla libertà di cronaca, noi gli ricordiamo che è cosa ben diversa dalla disinformazione complottista. D’altra parte il conduttore di Report non è nuovo alle tesi No Vax, già nel 2017 fece un servizio sulla presunta pericolosità dei vaccini e reazioni avverse”.
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