Vietare le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume, “o lesive della dignità della persona o del diritto alla riservatezza”. E’ la modifica all’articolo 21 della Costituzione proposta dal senatore del Pdl Andrea Pastore, che ieri ha presentato un disegno di legge costituzionale.
“Con questo intervento – precisa Pastore – non mi illudo di certo che si possa, miracolosamente, porre fine all’imbarbarimento della vita politica e, più in generale, della vita civile cui stiamo assistendo soprattutto in quest’ultimo anno. La causa prima risiede nella perdita da parte degli organi di informazione di ogni rispetto per la dignità della persona. Ritengo però che l’opinione pubblica e le istituzioni vogliano contrastare tali fenomeni”.
A giudizio di Pastore “si può ritenere incontestabile e da condividere la scelta del Costituente di affermare il principio imprescindibile per cui ‘Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione’ e che ‘La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure’. “Questa disciplina – fa notare Pastore – è apparsa però, “dopo oltre sessant’anni di vigenza, del tutto insufficiente. La persona che viene offesa nella propria dignità o nella propria privacy dalla diffusione di particolari della propria esistenza, che non hanno rilevanza pubblica, è privo di una sufficiente tutela nonostante il diritto alla riservatezza sia espressamente previsto dalla legge che ne ha istituito un apposito garante”.