Pasqua con protesta all’Adnkronos

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La domenica di Pasqua non è giorno di festa per tutti. Oggi nuovo sciopero degli straordinari proclamato dal comitato di redazione dell’Adnkronos: “l’azienda si rifiuta di retribuire il lavoro straordinario secondo quanto previsto dalla norma contrattuale”

Il comitato di redazione dell’Adnkronos ha indetto per Pasqua un nuovo sciopero degli straordinari. La motivazione, si legge in una nota, sta nell’atteggiamento della proprietà che “dopo avere imposto unilateralmente il nuovo regime retributivo per le domeniche, si rifiuta di retribuire il lavoro straordinario secondo quanto previsto dalla norma contrattuale”.

Ma non è l’unica cosa su cui i redattori hanno deciso di protestare. Il cdr, infatti, fa sapere che “dopo che nell’incontro dell’11 marzo l’azienda, attraverso i suoi rappresentanti, aveva ventilato l’ipotesi di una riduzione dei turni domenicali da 6 a 8 ore, alle parole non hanno fatto seguito atti concreti che ufficializzassero il nuovo orario”. Da quel momento la proprietà non ha fatto più sapere nulla.

L’azienda poi, dicono ancora dal cdr, non ha dato risposta alle richieste di chiarimento sulla contribuzione per il Fondo di previdenza integrativa e sulle polizze assicurative per i redattori previste dal Contratto.

Infine, dopo la pubblicazione del cosiddetto Portale Infortuni, sono stati chiesti chiarimenti riguardanti il monte ferie-corte-permessi spettante a ciascun dipendente ed è stata fatta richiesta di un prospetto aggiornato. Anche in questo caso, non è arrivata nessuna risposta.

Si tratta evidentemente di una strategia di comunicazione della quale ci sfugge il senso ultimo, ma non la sostanza: la assoluta mancanza di rispetto nei confronti del Comitato di redazione e, soprattutto, dei colleghi che il Cdr rappresenta”, fa sapere il cdr dell’Adnkronos. I redattori si sono rivolti alla commissione Fnsi-Fieg e sono in attesa, anche in questo caso, del pronunciamento.

Perciò per ora prosegue la vertenza, anche perché rimangono aperte anche altre questioni che hanno dato vita a un confronto piuttosto aspro nel corso degli ultimi mesi, come l’organizzazione del lavoro, la struttura dell’organico e la necessità di un rilancio concreto del prodotto giornalistico.

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