Categories: Privacy

Pascale avvia azione contro Santoro: chiede danni per 10 milioni

Francesca Pascale

Francesca Pascale conferma, attraverso il suo legale, Licia Polizio, l’intenzione di promuovere un’azione civile nei confronti di Michelle Bonev e dei giornalisti Santoro e Fragnani considerandoli responsabili di “grave diffamazione” nei suoi confronti. Il danno e il relativo risarcimento è valutato dell’avvocato “non inferiore a 10 milioni di euro”. La compagnia di Silvio Berlusconi, si legge in una nota: “è stata vittima di una dolosa e preordinata strumentalizzazione”.
Pascale, nel corso della trasmissione Servizi pubblico andata in onda su La7 il 17 ottobre scorso “è stata vittima di una dolosa e preordinata strumentalizzazione da parte d Santoro – scrive il suo legale, l’avvocato Licia Polizio  – che non ha esitato a utilizzare una palese falsità, una ‘non notizia’ soltanto al fine di fare audience, e della signora Dragomira Boneva”, in arte Michelle Bonev, “che ha inventato uno ‘squallido’ copione per guadagnarsi una notorietà altrimenti impossibile”.
Il riferimento è a quanto dichiarato dalla Bonev che nel corso della trasmissione tv ha detto ha accusata la Pascale di essere lesbica. “Questo tipo di giornalismo è deprecabile”, sottolinea l’avvocato Polizio che anticipa i contenuti dell’azione legale spiegando che le affermazioni della Bonev “sono false e gravemente diffamatorie oltre che ‘contra legem’ perché relative a dati ‘supersensibili ‘. Inoltre – prosegue il legale – la mia cliente non è un personaggio di particolare rilievo sociale o pubblico e questo rende ancor più censurabile il comportamento dei giornalisti coinvolti, che hanno costruito un’intera puntata su un filmato preregistrato in cui non c’era un solo elemento di interesse pubblico, ma solo una sequenza di illazioni false e per giunta riportate con toni dispregiativi. Quando il diritto alla riservatezza, quale diritto inviolabile dell’individuo, viene calpestato in questo modo, con violazione di quei limiti invalicabili delineati dalla legge, dalla giurisprudenza e dal codice deontologico dei giornalisti, cui il diritto di cronaca deve necessariamente attenersi, è innanzitutto l’ordinamento giuridico, prima ancora che il danneggiato, che ha il dover di reagire con fermezza”.
“L’azione di risarcimento in sede civile consentirà di trasformare l’illecito profitto tratto dai responsabili in un contributo a favore delle case famiglia della Campania, individuate dalla signora Pascale come destinatari ultimi dell’intero importo del risarcimento” conclude l’avvocato Polizio.

Recent Posts

Circolare n. 54 del 18/12/2025 – Contributi alle scuole per l’acquisto di abbonamenti ai giornali

Anche per l’anno scolastico 2025/2026 è aperta la procedura per la concessione dei contributi destinati alle istituzioni scolastiche per…

6 ore ago

Antenna rassicura Gedi: “Rispettiamo la linee editoriale”

Il Gruppo Antenna, in procinto di acquisire le testate Gedi, non avrebbe la minima intenzione…

7 ore ago

Gedi, pure il Cnog chiede la golden power su Rep e La Stampa

Anche l’ordine dei giornalisti si allinea alle richieste di Elly Schlein e chiede al governo…

7 ore ago

Il Crotonese: 45 anni di informazione cooperativa e indipendente a Crotone

In questi giorni si parla tanto delle sorti dei giornalisti del gruppo Gedi, ma come…

1 giorno ago

Sostegno all’informazione, Fnsi richiama il governo: “No al gioco delle tre carte”

Il sostegno all’informazione non può essere esclusivo né parziale, la Fnsi rampogna il governo dopo…

1 giorno ago

Gedi, parla Barachini: “Seguiremo la trattativa passo passo”

La cessione di Gedi è debitamente monitorata dal governo: lo ha affermato il sottosegretario Barachini.…

1 giorno ago