Il Consiglio di amministrazione della Casagit ha dato il via libera a due importanti provvedimenti, volti ad allargare la base degli iscritti: la Casagit 2 e l’estensione di alcuni servizi ai figli di giornalisti. Il presidente Andrea Leone ha illustrato il contenuto delle due novità all’assemblea dei delegati della Cassa.
La prima misura è la riforma della Casagit 2, la linea di assistenza riservata a coloro che non possono permettersi di pagare il contributo pieno, che oggi è di 2544 euro l’anno. I soci della nuova Casagit 2 potranno scegliere se versare il 30% o il 60% del contributo annuale, e in cambio avranno il rimborso del 30% o del 60% di quanto previsto per i soci a titolo pieno. In compenso potranno accedere alle condizioni di maggior favore previste dalle convenzioni che Casagit ha stipulato con medici e strutture sanitarie. Quando questi soci avranno una capacità contributiva maggiore potranno decidere di passare a Casagit 1. Con questa misura pensiamo di aver offerto a tutti coloro che iniziano la professione una corsia d’ingresso all’assistenza sanitaria a costi ragionevoli, salvaguardando il loro diritto a passare all’assistenza piena. Sinora infatti il regolamento prevedeva che, trascorso un anno dalla propria iscrizione all’Ordine, il giornalista perdesse la facoltà di associarsi. La nuova Casagit 2, riservata a tutti coloro che sono iscritti alla gestione separata dell’Inpgi, verrà illustrata in una serie di assemblee regionali che si terranno nei primi mesi del 2008, ed entrerà in vigore all’inizio del secondo quadrimestre. I soci della vecchia Casagit 2, poco più di 140 giornalisti, avranno la possibilità di scegliere se iscriversi alla nuova assistenza ridotta o passare a Casagit 1.
La seconda decisione, sempre volta ad allargare la platea degli iscritti, riguarda i figli dei giornalisti. Oggi la Cassa assiste i figli dei soci se a carico dei genitori sino al compimento del ventiseiesimo anno di età a titolo gratuito. Fino a 35 anni poi, se permane la condizione di mancanza di reddito proprio, i figli possono essere assistiti con il pagamento di un contributo. In futuro invece i figli di giornalisti che cesseranno di essere a carico dei genitori potranno iscriversi a titolo proprio come soci aggregati, quindi senza diritto di voto ma con diritto all’assistenza completa in cambio del pagamento della quota prevista per i soci non contrattualizzati, con le stesse regole. Si rimedia in questo modo ad una ingiustizia, che prevedeva tale possibilità per i figli di soci deceduti. Quali titolari di una pensione di reversibilità Inpgi infatti costoro possono al termine del trattamento di pensione scegliere di mantenere l’assistenza con la formula del socio aggregato.
Fabiana Cammarano
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