PARTE IL WIMAX DI LINKEM E ARIADSL: IL 9 GIUGNO BARI, POI BRESCIA

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E alla fine il WiMax è pronto per partire. Il 9 di giugno, a Bari si accenderanno le prime
antenne di Linkem, il marchio con cui opera la Aft, che si è aggiudicata licenze in quasi tutte le regioni italiane (ad eccezione di Toscana, Emilia Romagna, Liguria, Trentino e Friuli). A distanza di pochi giorni, poi, Linkem accenderà anche la rete su Brescia.
AriaDsl, invece, la società umbra che si è aggiudicata un licenze su tutto il territorio nazionale, avvierà il lancio commerciale vero e proprio ad agosto.
Ma il WiMax non avrà vita facile. Sul mercato italiano dovrà essere in grado di farsi spazio tra due concorrenti difficili. Da una parte, un mercato ormai consolidato come quello degli operatori di rete fissa, dove protagonisti come Telecom Italia o Wind-Infostrada, Fastweb o Tiscali e Tele2 offrono prodotti affidabili a prezzi costantemente in calo. Dall´altra parte, i gestori mobili, ormai in grado di offrire connessioni da 1 o anche 2 mega sulle loro reti cellulari.
Ma i vantaggi del WiMax sono evidenti. A differenza dell´Adsl o delle reti mobili, non opera su reti autonome: non ci sarà una o più reti WiMax in concorrenza con le reti fisse da una parte e con le reti cellulari dall´altra. Il WiMax è una modalità di accesso in mobilità alla rete fissa. Si accede agganciando un segnale radio all´interno di una cella, come con i telefonini, ma poi i bit che scambiamo viaggiano sulla rete fissa entrando via cavo il prima possibile. Il WiMax è, insomma, come il wi-fi, ma più potente e soprattutto più sicuro.
Linkem e AriaDsl, che hanno versato allo Stato in licenze rispettivamente 34,4 e 47,6 milioni, puntano sulle aree di divario digitale come ad un’importante opportunità strategica. A fare gola è quel 40% di territorio nazionale non coperto dall’Adsl, ma pieno di realtà che hanno bisogno di collegamenti a banda larga.
Inoltre si punta su accordi per coordinare gli interventi con piani telematici regionali. Le regioni, in effetti, hanno risorse per portare fibra verso l’interno dei territori. Finora questo ha significato allacciare in fibra centrali Telecom in zone in cui il gruppo di Bernabè non ha previsioni di ritorno economico per l’investimento. Ma molte volte questo non è nemmeno sufficiente: se la centrale Telecom è molto distante dagli utenti, il fatto che ospiti dei Dslam Adls non basta a dare accesso a banda larga se non agli utenti più vicini: l’area è coperta dalla rete Adsl ma solo in termini, per così dire, statistici. La banda larga, di fatto non c’è.
L’obiettivo di AriaDsl è quello di inserirsi in questi piani regionali e collocare stazioni radio base direttamente sulla linea in fibra anche indipendentemente dalla centrale Telecom.
AriaDsl partirà dall’Umbria e di lì muoverà poi subito verso Campania, Sicilia, Veneto e Puglia. Ma il primo a partire sarà Linkem, con Bari e Brescia. A Roma arriverà nel corso del 2009.
Davide Rota, amministratore delegato di Linkem, spiega: “Oggi si usa una connessione Adsl in casa e una diversa fuori casa: quella con le reti cellulari: sono due distinti abbonamenti. Noi offriremo un abbonamento a livelli di prezzi competitivi con quelli di Telecom Italia, senza scatenare quindi una guerra al ribasso, ma che darà la possibilità di accedere in qualunque parte della rete che stiamo realizzando in tutta Italia con un piano di investimenti da 200 milioni in sei anni”.
Fabiana Cammarano

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