La crisi delle edicole si fa sentire anche in Francia. A Parigi, il comune ha pensato bene di tendere una mano agli edicolanti ed ha varato una norma che permette agli stessi di vendere, a partire da questo mese, oltre che prodotti di stampa, anche bevande analcoliche, piccoli dolciumi, grattini, beni consumabili e perfino farmaci da banco.
Katerine Laborde, direttore delle comunicazioni e dello sviluppo di mediakiosk , il proprietario della rete applaude l’iniziativa del municipio ed auspica che lo stesso provvedimento venga applicato in tutta la Francia.
Ricordiamo che nel corso degli ultimi Stati Generali dell’editoria in Francia, il Polo presieduto da Arnauld De Puyfontaine ha focalizzato la propria attenzione sulla ristrutturazione della rete di diffusione e di vendita. Per quanto concerne le edicole, le proposte erano (e sono) lungimiranti. Il caposaldo è rappresentato di dare ai punti vendita (chioschi o edicole) la possibilità di intervenire nelle scelte delle testate e delle quantità da ordinare. In tal modo si creerebbero due diversi tipi di punti vendita. Il primo, detto specializzato, ovvero gli esercizi in cui possono essere distribuite tutte le pubblicazioni iscritte nel registro CPPAP, in cambio gli edicolanti avrebbero una remunerazione maggiore, ed il secondo, detto, generico, dove il distributore propone un assortimento di prodotti in base alla superficie disponibile, oltre la quale l’edicolante potrebbe essere libero di vendere quello che vuole.*
In attesa di possibili iniziative analoghe a quelle del Municipio di Parigi, invitiamo i lettori alla visione del video che fotografa lo stato delle cose in Francia. Ricordando che, purtroppo, in Italia, la situazione non è delle migliori.
* tratto da Stati Generali dell’editoria in Francia, Supplemento al n.1/09 della rivista Diritto ed Economia dei mezzi di comunicazione