Su Facebook i regolamenti di Agcom e Vigilanza non valgono. Ecco che un servizio delle “Iene” censurato da Mediaset viene pubblicato sul social network. Sorge un dubbio: il web può essere esente da regole? Maurizio Décina: «Ben presto dovremo affrontare i problemi annessi alla rete. E fra 7 anni Agcom potrebbe cambiare il nome in Agint: il regolatore di internet».
Ma procediamo per ordine. Il protagonista del filmato in questione è Luca Barbareschi, noto attore e deputato del Pdl. L’onorevole Barbareschi non voleva rispondere alle domande di Filippo Roma riguardanti le presunte assenze fatte in Parlamento. La “iena” ha insistito. Il deputato è andato su tutte le furie. Ed è scoppiata una lite.
Il servizio, realizzato nello scorsa estate, doveva andare in onda domenica prossima, nella prima puntata della nuova stagione del programma “irriverente” di Mediaset. Ma per ora è stato messo in “stand by”. Aspettando le elezioni.
Roma ha accettato la decisione. Ma non ha evitato una critica alla par condicio all’italiana: «Purtroppo è la classica legge [quella sulla par condicio, ndr] tutta burocrazia e formalità. E quelli che ci rimettono siamo noi. È paradossale. Se il motivo della non messa in onda fosse davvero la par condicio si porrebbe il problema opposto: una volta trasmesso il servizio, Pier Luigi Bersani, o chi per lui, potrebbe lamentarsi, visto tutto lo spazio concesso a Barbareschi! Peccato, era un servizio forte».
Ecco che Roma ha pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale del programma, “Le Iene”, un estratto del video. L’unica via percorribile. Visto che la rete, per ora, è esente da regole relative alla propaganda elettorale.
Roma spera che il suo servizio verrà trasmesso, almeno, dopo il voto. «In caso contrario ci sarebbe da preoccuparsi», ha concluso la Iena.
Al di là della decisione presa da Mediaset e dalle ragioni di Roma, la vicenda solleva un interrogativo non da poco: la rete può continuare ad essere esente da regole certe?
È consapevole del problema Maurizio Décina, consigliere in quota Pd dell’Agcom. Décina non da soluzioni, ma non sottovaluta il problema del diritto della rete nella rete: «Bisogna osservare con attenzione il boom delle telecomunicazioni. Fra 3-4 anni Internet sarà ancora più importante di oggi. E ben presto dovremo affrontare i problemi annessi a questo medium in continua evoluzione. E fra 7 anni Agcom potrebbe cambiare il nome in Agint: il regolatore di internet».
Vedremo.
C’è maretta al settimanale Oggi: i giornalisti hanno sfiduciato il direttore Andrea Biavardi, subentrato a…
Facendo seguito alla nostra circolare n. 25/2024 segnaliamo che con Decreto del Capo del Dipartimento…
Fumata bianca ad Askanews: l’assemblea dei giornalisti dà il via libera alla proposta di prepensionamenti.…
Facendo seguito alla nostra circolare n. 25/2024 segnaliamo che con Decreto del Capo del Dipartimento…
Le cose cambiano, tutto scorre direbbe Eraclito. Sono passati meno di cinque anni dal 2020,…
Le associazioni degli editori europee sono pronte a ingaggiare battaglia contro Google. Per il caso…