Continua la battaglia di Renato Brunetta per il pluralismo dell’informazione. Nella giornata di ieri sono andate in scena le primarie del Partito Democratico, e al capogruppo di Forza Italia alla Camera non è andato giù l’eccessivo spazio concesso a Matteo Renzi dalla trasmissione “Che tempo che fa”. Brunetta ha già detto che si rivolgerà all’Agcom e alla Commissione di Vigilanza della Rai. Nello specifico, il capogruppo di Forza Italia ha criticato i numerosi collegamenti con Massimo Gramellini, inviato della Rai a Firenze. Eclatante come sempre, ha parlato di “regime renziano” e accusato i vertici della Rai di essere “i valletti del nuovo principe”. Non è la prima volta che il politico critica le scelte editoriali del programma di Fabio Fazio. A luglio l’Agcom gli ha dato ragione, giudicando fondato l’esposto presentato per la presunta violazione del pluralismo nella scorsa stagione televisiva. L’Autorità ha intimato a “Che tempo che fa” di concedere maggiore spazio alle formazioni politiche di centrodestra in questa annata. Oggetto delle invettive di Brunetta sono stati anche i programmi “In mezz’ora” di Lucia Annunziata, “Ballarò” di Giovanni Floris e “Agorà” di Gerardo Greco. Solo Ballarò è stato giudicato non lesivo del pluralismo. Le altre due trasmissioni sono state invitate a ripartire con più equità gli spazi politici nel 2013/2014. All’inizio di settembre, stimolato dall’accondiscendenza dell’Agcom, Brunetta ha addirittura presentato un nuovo sito web, raiwatch.it, per il monitoraggio e la valutazione dei programmi Rai. Fino ad ora le sue proteste erano state indirizzate verso il Pd, reo di avere troppo spazio rispetto al suo partito. Ma le contestazioni odierne ci mostrano un Brunetta interessato anche alle divisioni interne del Partito Democratico. Quale sarà il prossimo passo?
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