Di fronte alla mancanza di statistiche ufficiali Ossigeno per l’Informazione ha condotto una ricerca sulle condanne per diffamazione a mezzo stampa che ha avuto modo di conoscere e ha prodotto un dossier dal quale risulta che da ottobre 2011 a maggio 2015 i giudici italiani hanno inflitto condanne a pene detentive per questo reato almeno trenta volte ad altrettanti giornalisti, fotoreporter e blogger, per complessivi 17 anni di carcere. L’esecuzione delle condanne è stata sospesa, tranne per Francesco Gangemi e Alessandro Sallusti, che hanno scontato alcuni giorni in carcere. In alcuni casi la pena detentiva è stata convertita in multa. Martedì 28 luglio 2015, a Palazzo Giustiniani, nel corso della cerimonia del Ventaglio, il dossier è stato consegnato al Presidente del Senato, Pietro Grasso dal presidente di Ossigeno, Segio Zavoli. Il dossier è stato illustrato da Alberto Spampinato e Giuseppe F. Mennella, direttore e segretario dell’Osservatorio promosso da FNSI e Ordine dei Giornalisti, i quali hanno invitato il Presidente a farlo conoscere ai senatori. Il dossier ha il seguente titolo: “Carcere per diffamazione – Rassegna di querele e altre azioni legali pretestuose contro i giornalisti in Italia” ed è scaricabile gratuitamente da questo link. I responsabili di Ossigeno hanno sottolineato che le condanne effettive a pene detentive sono certamente più numerose di quelle elencate nel dossier perché la ricerca di Ossigeno prende in considerazione soltanto una parte del fenomeno, quella che l’Osservatorio riesce a conoscere e a rendere pubblica attraverso il suo monitoraggio. Secondo le stime, Ossigeno riesce a illuminare un caso di intimidazione su dieci, perché nella maggior parte dei casi i giornalisti non vogliono far sapere di essere stati minacciati o imputati o condannati per diffamazione. Il presidente Grasso ha commentato: “La mia posizione sul tema della libertà di stampa e della tutela dei giornalisti è ampiamente nota e in molte occasioni ho ribadito la necessità di compiere decisivi passi in campo legislativo per adeguare il nostro impianto normativo a quello europeo. Da una prima ricognizione dell’Associazione “Ossigeno” sulle condanne comminate ai giornalisti per il reato di diffamazione risultano, negli ultimi quattro anni, trenta giornalisti condannati a pene detentive per un totale di 17 anni di carcere. I dati, ancorché parziali, restituiscono con chiarezza l’urgenza alla quale il Parlamento deve immediatamente rispondere, approvando al più presto il disegno di legge sulla diffamazione, la cui gestazione è stata finora troppo lunga e complicata. Il testo è appena tornato in Senato dopo l’approvazione con modifiche della Camera dei Deputati: essendo così atteso credo che anche questo “Godot” arriverà presto, ed è giusto che sia così, pur non soddisfacendo in pieno gli standard della legislazione europea in merito”.
fonte: www.francoabruzzo.it
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