C’è chi paga 21 centesimi di euro per ogni due righe da 58 battute l’una. E chi corrisponde 2,58 euro per un articolo quale che sia la lunghezza. Senza contare chi, superato un certo tetto, gli articoli non li paga nulla. E chi decreta una riduzione dei compensi con effetto retroattivo. Compensi tutti comprensivi di tasse e pagati in qualche caso anche con 360 giorni di ritardo. Sono alcuni dei dati contenuti nella ricerca ‘Smascheriamo gli editori’, messa a punto dall’Ordine dei giornalisti parlando con centinaia di free lance di ogni età. «La ricerca – si legge in una nota – punta a spezzare una insopportabile catena di silenzi che di fatto inquina l’informazione in Italia, condannando ad una nuova schiavitù chi coltiva il sogno e la passione per questo mestiere».
La ricerca sarà presentata martedì 18 maggio nella sede dell’Ordine nazionale alle 10. Presenti all’incontro parlamentari di vari gruppi politici ai quali l’Ordine chiederà di assumere iniziative legislative tese a condizionare le provvidenze che a vario titolo gli editori incassano al rispetto di regole minime nei compensi ai giornalisti.
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