Copertura parziale, attenzione alle gare “azzurre”, continui minispot. E questa l’offerta del servizio pubblico. Tutto concentrato su Rai 2. È nulla in confronto a Sky. Sotto accusa anche la Bbc e la Nbc.
I tagli allo sport a Viale Mazzini erano giù stati decisi da tempo. Gli Europei di Calcio sono stati l’ultimo “acuto sportivo” del servizio pubblico. Per Londra 2012 è tutta un’altra storia: 200 ore di diretta, 10-12 ore al giorno, menù selezionato da 157 dipendenti.
Le casse vuote hanno impedito una copertura massiccia come quella di Pechino. «Ma 200 ore saranno sufficienti per garantire una copertura totale su Rai 2, che è la nostra rete olimpica: siamo sempre stati e resteremo la tv degli azzurri», ha spiegato, settimane fa, il direttore di Rai Sport, Eugenio De Paoli. Come dire: «Questo “passa il convento” e cercheremo di farcelo bastare.
E in effetti racchiudere i contenuti olimpici su Rai 2, con brevi spostamenti su Rai Sport, è servito a risollevare la seconda rete. Rai 2, da tempo in crisi endemica di ascolti e di contenuti, è in questi giorni una delle reti più viste a livello nazionale: tra le 10.30 e le 22.30 del 30 luglio è stata seguita da 2 milioni 600 mila spettatori e uno share del 19.80%.
Ma di certo l’offerta della tv di Stato non regge il paragone con la “corazzata mediatica” imbastita da Sky: 12 canali in HD, 1 in 3D, quasi 2000 ore di diretta, copertura completa delle 959 medaglie. Inoltre l’emittente di Murdoch è la tv ufficiale dei Giochi di Londra (e probabilmente lo sarà anche in Brasile nel 2016).
E gli abbonati sembrano gradire: stabilmente oltre il 10% di share (oltre il 14% se si considera il cosiddetto “target commerciale” 15-54 anni) con spettatori totali che sfiorano le 10 mila unità.
Certo, per abbuffarsi alla mensa di Murdoch bisogna pagare. Mentre le “briciole” della Rai sono gratis. O forse sarebbe meglio dire che sono meno costose. Ricordiamo che, comunque, è obbligatorio pagare un canone.
In ogni caso a molti utenti della tv di Stato non piace il servizio offertogli. Ecco un commento di un abbonato trovato in rete che riassume tutte le critiche: «Pubblicità denominata “minispot”a non finire (cosa paghiamo a fare il canone per vedere più spot di una tv commerciale?). Gare con i nostri colori (vedi pallavolo femminile che sta giocando con il Giappone mentre scrivo) dimenticate per vedere premiazioni di atleti che non ci emozionano affatto. E di Rai Sport 1 e 2 cosa ne facciamo, oltre che vedere Giri d’Italia e interviste della preistoria televisiva durante le Olimpiadi?».
A calcare la mano si mette anche parte della stampa. Il Fatto Quotidiano ha avuto da ridire sulle «donne vallette in Rai». Secondo il giornale di Padellaro le commentatrici sarebbero molto show-girl e poco giornaliste. L’esempio da seguire è Sky. «Le donne di Sky sono uno spettacolo. E no, non stiamo parlando della loro avvenenza. Lo spettacolo offerto è professionale e non ha nulla a che fare con i canoni che si usano di solito per giudicare il lato femminile della tv. Questi Giochi Olimpici hanno decretato la sconfitta finale della tv generalista nei confronti del colosso di Murdoch, innanzitutto per qualità del servizio offerto», ha sentenziato Il Fatto.
Infine una curiosità: la Rai non è l’unica tv di Stato ad essere presa oggetto di critiche. È successo anche alla Bbc. La rete pubblica inglese ha ricevuto critiche da molti spettatori. Il motivo? Il racconto non preciso di una gara di ciclismo con commentatori “farseschi”. Paese che vai, standard qualitativi che trovi!
Non finisce qui. Anche la statunitense Nbc ha “toppato”, non mandando in diretta la gara dei 400 metri di Phelps. Gli utenti hanno saputo l’esito prima della messa in onda.
Mal comune, mezzo gaudio. Ma è una povera consolazione.
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