In una nota, le organizzazioni sindacali rilanciano quanto sostenuto al momento della proclamazione delle sciopero, l’8 maggio scorso: “Nel novembre del 2012 la legge dell’ex ministro Fornero disciplinava in maniera retroattiva il sistema previdenziale nazionale, creando una nuova categoria di sventurati: gli esodati. A questo seguiva l’intervento specifico che, per mezzo dell’applicazione de ‘Il regolamento per l’armonizzazione all’assicurazione generale obbligatoria dei requisiti minimi di accesso al pensionamento anticipato di categorie di personale iscritto presso l’Inps, l’ex-Enpals e l’ex-Inpdap’ impattava negativamente sulle lavoratrici e sui lavoratori del settore editoriale”.
“Le organizzazioni sindacali di categoria, unitamente alle parti datoriali, – prosegue la nota – avevano allora sostenuto, nel corso delle audizioni di Camera e Senato, la necessità di procedere con gradualità e senza retroattività nell’applicazione dello stesso regolamento, per evitare di infliggere l’ennesimo durissimo colpo alle lavoratrici e ai lavoratori dei settori poligrafico e grafico editoriale.
Il ministro successivo, Giovannini, dopo aver in prima battuta ignorato i pareri delle Commissioni di Camera e Senato che andavano nella stessa direzione, a seguito della proclamazione dello stato di agitazione di tutti i lavoratori dei settori coinvolti, aveva convocato le parti, avviando quello che sarebbe stato un confronto in sede tecnica per definire le modalità con le quali risolvere le anomalie generate dall’entrata in vigore del regolamento stesso. E’ utile ricordare ad esempio che nello stesso arco di tempo venivano stipulati accordi di procedura nelle sedi istituzionali (in sede ministeriale, regionale o provinciale). A fronte di questo fatto, le OO.SS. ‘congelavano’ le azioni di lotta, grazie al grande senso di responsabilità mostrato dai lavoratori in una delle fasi più difficili che il comparto abbia mai vissuto”.
“Da quel confronto tecnico – continuano i sindacati -, un’indicazione sulle modalità per gestire la vicenda era stata infatti data, ed era semplicemente necessario avere da parte del ministro la dovuta autorizzazione.
Invece, da quel momento i nostri rapporti con il Ministero del Lavoro si sono bruscamente interrotti, anche a causa del cambio di Governo. In questi giorni, il ministro Poletti comunica ai mass media la disponibilità ad ascoltare le parti sindacali, encomiabile impegno, però, dal 3 marzo ad oggi, nonostante le nostre innumerevoli sollecitazioni, il nuovo ministro del Lavoro non ci ha mai convocati, lasciandoci sbigottiti per l’indifferenza e la noncuranza nei confronti di una situazione diventata ormai incandescente. Per questo motivo, privati di ogni possibile alternativa, chiediamo a tutti i lavoratori poligrafici di aderire alla giornata di sciopero nazionale del giorno 22 maggio, che questa volta non verrà sospeso”. (www.giornalistitalia.it)
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