Oggi per la prima volta nella storia della rete italiana, circa un migliaio di blog osservano una giornata di silenzio. Al posto dei consueti post, i blog italiani pubblicano solo il banner di protesta contro il decreto Alfano e in particolare contro quella parte che “soffoca la libertà della Rete con il pretesto dell’obbligo di rettifica”. Allo sciopero on line si accompagna un incontro in piazza Navona a Roma alle 19, al termine della quale sarà simbolicamente imbavagliata la statua del Pasquino.
“Il cosiddetto “obbligo di rettifica” imposto al gestore di qualsiasi sito informatico (dai blog ai social network come Facebook e Twitter) previsto dal ddl Alfano sulle intercettazioni – affermano gli organizzatori (www.Dirittoallarete.Ning.Com) appare chiaramente come un pretesto, un alibi. I suoi effetti in termini di burocratizzazione della Rete, di complessità di gestione dell’obbligo, di sanzioni pesantissime per gli utenti – rendono il decreto una nuova legge ammazza-internet. I blogger sono già oggi del tutto responsabili, in termini penali, di eventuali reati di ingiuria, diffamazione o altro: non c’è alcun bisogno di introdurre sanzioni insostenibili per i “citizen journalist” se questi non aderiscono alla tortuosa e burocratica imposizione prevista nel Decreto Alfano”.