Editoria

Odg e commercialisti lombardi: “Troppo rischioso votare ora, rinviare elezioni”

L’ordine dei giornalisti della Lombardia, insieme a quello dei Commercialisti, ha chiesto ufficialmente in una nota il rinvio delle elezioni. Troppo alti i rischi per una tornata elettorale nel bel mezzo della seconda ondata di Covid. Così hanno affidato a un documento unitario firmato dai presidenti Alessandro Galimberti e Marcella Caradonna, la loro posizione sperando di poter assistere a uno stop e rinvio delle elezioni interne. Le elezioni dei commercialisti sono fissate per il 5 e 6 novembre, mentre quelle dei giornalisti inizierebbero l’8 (periodi ancora coperti dai divieti del Dpcm del 18 ottobre scorso), e dovrebbero proseguire il 15/16 e, per l’eventuale ballottaggio, il 22 e 23 novembre.

Odg Lombardia e commercialisti hanno dichiarato: “Aprire le urne elettorali per migliaia di professionisti nel pieno della seconda ondata di pandemia sarebbe un atto di irresponsabilità istituzionale:; per questo chiediamo alle autorità statali – a cominciare dai ministeri vigilanti – e a quelle regionali di intervenire con urgenza per sospendere le elezioni degli Ordini di novembre”.

E dunque: “Mentre a Milano le preoccupazioni per la diffusione esponenziale del coronavirus sono ormai  tornate ai livelli massimi della scorsa primavera, e con il sistema sanitario già in piena fase critica- dicono Galimberti e Caradonna –è impensabile chiamare alle urne migliaia di professionisti incuranti dei gravissimi rischi a cui verrebbero esposti, per non parlare dell’esposizione di scrutatori e del personale dedicato alla consultazione”.

Infine la conclusione: “Il voto è un diritto inalienabile degli iscritti ai nostri Ordini (22.750 giornalisti e 9.500 commercialisti) ma aprire le urne in un momento drammatico come questo significherebbe,  tra l’altro negare di fatto il diritto a scegliere i propri rappresentanti. Anche  se la motivazione principale per la richiesta di sospensione/rinvio  resta la tutela della salute dei colleghi, tema non negoziabile per nessuna ragione”.

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