Bagarre in Puglia dopo il bando dell’agenzia regionale per il lavoro sull’assunzione di 14 comunicatori: tra i requisiti non c’è quello dell’iscrizione all’Ordine dei giornalisti. Che, dunque, insieme all’Assostampa pugliese, ha chiesto l’immediata revoca finalizzata alla rettifica del bando.
In una nota, Assostampa e Ordine dei giornalisti pugliese hanno scritto: “L’Agenzia regionale per il Lavoro (Arpal) della Puglia revochi quanto prima il bando, pubblicato lo scorso 8 agosto, riguardante il reclutamento di 14 addetti alla comunicazione. Dopo aver sollecitato i vertici dell’Arpal a modificare l’avviso pubblico destinato alla gestione dei rapporti con i media”.
“Tra i requisiti di accesso previsti dal bando – evidenziano Odg e Assostampa – non viene prevista l’iscrizione all’Ordine. Di conseguenza chiunque risulti idoneo alle successive selezioni, non essendo né pubblicista né professionista, svolgerà quel lavoro pure non avendone l’abilitazione, e rischia pertanto di ricadere nell’abusivismo professionale”.
Ma non è tutto: “Di certo non sarà obbligato al rispetto delle regole deontologiche e della legge professionale che governano l’attività giornalistica, norme che tutelano sia il datore di lavoro – a maggior ragione se si tratta di un ente pubblico – sia i destinatari delle attività di comunicazione, che si tratti dei media o degli stessi cittadini”.
“Colpisce – evidenziano i giornalisti pugliesi – anche il fatto che tra i requisiti non venga prevista alcuna esperienza professionale nel settore, magari certificata da un curriculum cosi’ come avviene in tutte le selezioni ad evidenza pubblica. Eppure le attività dell’Arpal dovrebbero essere considerate strategiche e, ancor di più, la loro efficace comunicazione in tutto il territorio da parte di professionisti del settore”.
Ordine e Assostampa quindi hanno concluso: “dopo aver sollecitato invano nei giorni scorsi il commissario straordinario dell’Arpal a trovare le opportune soluzioni, sono pronti ad azioni legali qualora il bando dovesse andare avanti, a tutela della dignità professionale di tutta la categoria”.