Il Garante ha adottato il regolamento concernente i criteri di verifica degli obblighi di programmazione a tutela della produzione audiovisiva europea e indipendente. Il provvedimento era stato sottoposto a consultazione pubblica. Gli operatori nazionali sono tenuti a sottoscrivere e inviare all’Agcom una dichiarazione annuale che renda trasparenti gli investimenti sulle opere europee e indipendenti. Dalla disciplina sono esentati gli operatori radiofonici e le televisioni locali. Al Garante sono consentite anche ispezioni sistematiche per verificare l’adempimento degli obblighi. Un potere che trova il suo fondamento nella delibera 220/2008, che delinea le funzioni di vigilanza dell’Autorità.
I modelli per la trasmissione dei dati devono contenere la programmazione annuale dei fornitori di media audiovisivi, le modalità di investimento degli stessi e la lista degli introiti conseguiti. Questi ultimi derivano da pubblicità, sponsorizzazioni, televendite, provvidenze pubbliche e offerte televisive a pagamento. Una quota di mercato per i suddetti ricavi inferiore al 1% può essere motivo di una richiesta di deroga agli obblighi di programmazione. Le altre due circostanze per le quali è possibile chiedere una deroga sono la natura tematica del palinsesto del canale e l’assenza di utili in relazione ai servizi per cui è richiesta la modifica. Dati non rispondenti al vero faranno scattare sanzioni di tipo civile o amministrativo, a seconda dell’inganno messo in atto.