Nuovo Sottosegretario con delega editoria. Testa a testa fra Giacomelli e Legnini

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giornalisti-precari-legge-equo-compensoLa lunga trattativa sull’assetto del governo si concluderà oggi con le nomine al Consiglio dei ministri. Dovrebbero essere accontentati tutti i partiti, grandi e piccini. n quota minoranza Pd rimane nel governo Giovanni Legnini, ma non più sottosegretario all’Editoria: dovrebbe traslocare allo Sviluppo economico. All’editoria invece dovrebbe approdare Antonello Giacomelli, un fedelissimo del ministro della Cultura Dario Franceschini. Il pratese Giacomelli, già vicecapogruppo del Pd alla Camera e componente della Commissione Difesa è stato recentemente molto attivo per quanto riguarda la vicenda ADNKronos. E’ sua l’iniziativa di un’interpellanza parlamentare urgente al presidente del Consiglio, Enrico Letta, e al ministro del Lavoro, Enrico Giovannini per conoscere ”gli orientamenti del governo in merito alla vertenza in atto” alla Adnkronos, ”anche in relazione al recente rinnovo della convenzione con la presidenza del Consiglio dei ministri”, e comprendere se il governo stesso ”non ritenga opportuno, nell’ambito delle competenze che gli sono proprie, adottare iniziative finalizzate a favorire una soluzione che salvaguardi i livelli occupazionali della testata”. Nell’interpellanza bipartisan si ricostruisce la vicenda della Adnkronos a partire dalla ”comunicazione al comitato di redazione con cui veniva annunciato l’avvio della procedura di licenziamento di 20 giornalisti e 3 poligrafici”, ”oltre un quarto dei lavoratori dell’agenzia”, secondo la legge 223 del 1991 ”che pero’, fino ad oggi, non ha mai trovato applicazione nel settore dell’editoria, in quanto tale materia e’, invece, disciplinata ai sensi della legge n. 416 del 1981”. L’interpellanza richiama l’audizione del 30 gennaio in commissione Cultura alla Camera ”alla quale l’azienda non ha voluto partecipare” e sottolinea che ”la decisione da parte dell’Adnkronos giunge, tra l’altro, subito dopo il rinnovo di una importante convenzione con la Presidenza del Consiglio, alle stesse condizioni economiche del 2013”. In piu’, si spiega che ”la stessa Azienda ha inoltre piu’ volte ribadito di non essere in stato di crisi e di avere un solido bilancio, cosa che non giustificherebbe pertanto il ricorso alla normativa citata”. I firmatari dell’interpellanza sono: Giacomelli, Carbone, Anzaldi, Saltamartini, Lainati, Pierdomenico Martino, Garofani, Costantino, Fratoianni, Marazziti, Buttiglione, Molea, Andrea Romano, Rampelli, Francesco Saverio Romano, Villecco Calipari, Rosato, Carra, Ascani, Zanetti, Misiani, Fiano, Morani, Ermini, Di Lello, Marantelli, Chaouki, Rotondi, Galan, Buonanno, Gregorio Fontana, Bergamini, Richetti, Malpezzi”.

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