Il restyling di Liberazione, il giornale comunista, nato nel 1991, è dettato dall’esigenza di stare al passo con i tempi e con le innovazioni del mercato editoriale. Il formato è ridotto, più agevole da sfogliare, secondo il modello dei tabloid. La veste grafica è nuova, tutta a colori e il numero delle pagine è quasi raddoppiato (dalle vecchie 14 si è passati a 24). Ad aumentare sarà anche l’offerta interna: più cronaca, più costume, più spettacoli. La domenica l’inserto culturale “Queen” consolida il suo ruolo e passa a 12 pagine, accompagnato dai servizi sportivi. L’obbiettivo è far diventare Liberazione un vero e proprio primo giornale. “Vogliamo fare un giornale per la Sinistra Arcobaleno che sarà all’opposizione, un compito nuovo e più grande dell’essere solo il giornale di Rifondazione. Non un contenitore di notizie destinato solo ai militanti ma uno strumento utile per affrontare la nuova fase che si è aperta per la sinistra e che richiede la presenza di un giornale forte. La nostra sarà un’opposizione non gridata ma ragionata, per spostare l’attenzione della politica dal teatro dei partiti alle grandi questioni tematiche”. Afferma il direttore, Piero Sansonetti. Altre sorprese editoriali sono in serbo per il futuro. È, infatti, pronto a decollare un progetto nuovo di zecca: un freepress alternativo e tutto politico.
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