Nuovi diktat per i media alla ricerca di nuovi trend per affrontare il futuro: differenziazione, verifica dei dati, linee editoriali trasparenti, il mercato editoriale lancia segnali di rinnovamento. “Il mercato editoriale è un mercato in sofferenza e in Italia c’è una classe giornalistica vecchia che deve rinnovarsi – afferma il giornalista e sociologo Trani, autore del libro Giornalismo aumentato – s’insegue un giornalismo che non esiste più. Tutti hanno accesso alle notizie in internet gratis, gli editori hanno pensato di poter sfruttare la situazione, salvo scoprire che i vari Google e Facebook hanno tolto agli editori la terra sotto i piedi”. “Notizie, commenti e soprattutto, pubblicità, hanno incominciato a girare molto più velocemente sul web e sui social network che sulla stampa acquisendo autorevolezza informativa ma soprattutto generando crescenti ricavi. Sul versante professionale il grande sviluppo di blog e giornali online, oltre che di mezzi di comunicazione potenti e a basso costo, ha significato la proliferazione di tanti sedicenti giornalisti, opinionisti, commentatori che hanno tolto prestigio e autorevolezza a tutta la filiera produttiva, nel momento in cui hanno cominciato ad arrivare primi sulla notizia non giornalisti, inviati delle tv, reporter ma il passante o la vittima stessa di un incidente. Giornalisti per caso, nel momento in cui l’evento succedeva e loro si trovano lì sul posto pronti a fissare la scena con smarthopone, e inviarla subito con un tweet. O postandola sulla pagina facebook”. Questa situazione ha provocato una crisi profonda dei quotidiani che non riescono più a rispondere alle esigenze dei lettori. Secondo Trani, la nuova scommessa del mercato editoriale del futuro sarà di trovare una nuova identità ai media per reggere la competizione con l’informazione offerta dalla Rete. Innovazione e nuovi trend dunque per rispondere ai nuovi bisogni del mercato editoriale del futuro. «Per i quotidiani del futuro, forse, ha più senso il giornale della sera quando la cronaca stretta è stata già bruciata da internet e dai social network e quando si può indurre maggiormente il lettore alla riflessione» afferma il sociologo, ospite a Milano del Marketing Festival, a proposito dell’ impatto delle nuove tecnologie sul mondo dei media. Lo studioso sottolinea, però che i giornali dovrebbero offrire a lettore prodotti editoriali differenziati e non intervistare sempre gli stessi esperti di pensioni, economia e costumi, “se no poi è ovvio che uno si mette a seguire una testata straniera come la Bbc”. Trani ha poi precisato che, a livello di nuovi trend nei media, i dati richiedono una verifica accurata e le infografiche devono essere comprensibili a tutti.