Piccolo passo avanti dell’Italia nella banda larga che si attesta sui 3,3 Mbps. Un buon risultato, ancora lontano dalle posizioni di Svizzera e Paesi Bassi che “volano” con più di 10 Mbps.
Secondo gli ultimi dati diffusi dall’AIP, Akamai Intelligence Platform, la banda larga è in crescita un po’ in tutto il Vecchio Continente e anche nel Belpaese il trend positivo, rilevato nei primi due trimestri dell’anno, è dato in lieve ma costante aumento.
In questa special list, la leadership è tenuta saldamente dalla Svizzera che viaggia a 11 Mbps (Mega bit a secondo) seguita dai Paesi Bassi con 10,1 Mbps.
Molto bene anche i paesi membri della UE come Gran Bretagna, Belgio, Irlanda, Spagna e Francia che, sempre a voler dar retta ai dati AIP, hanno fatto registrare un incremento superiore al 10%.
Segnale positivo, come dicevamo, anche per l’Italia che cresce dell’11% rispetto al trimestre scorso, e del 23% rispetto allo stesso periodo del 2012.
Certo se pensiamo alla velocità di connessione, rispetto a tanti altri paesi, non c’è tanto da stare allegri perché siamo ancora molto indietro.
Da questo punto di vista, stati come l’Irlanda o la Spagna che pure non sono ancora usciti dal tunnel della crisi stanno molto meglio di noi.
Una delle cause è senz’altro da attribuire alla mancanza di investimenti e di adeguate politiche di supporto che il governo non ha attuato e che rischiano di mettere l’Italia in una condizione di arretratezza, negativa per tutta l’economia tricolore.
Ma torniamo alla ricerca AIP. Molto interessante il dato sul rilevamento del picco medio di connessione che, nel nostro paese è fermo al 4,9 Mbps, ben lontano da quello registrato in Romania 41,4 o nella stessa Svizzera 47,5.
Nel resto del mondo, spiccano i dati che riguardano i paesi asiatici come la Corea del Sud con 13,3 Mbps e una velocità record che ha toccato picchi del 65,1 Mbps.
Anche nella boardband la Corea ha confermato il suo invidiabile primato con il 45% di copertura capace di garantire velocità di connessione superiore ai 10 Mbps.
Raddoppiate anche le connessioni mobili, come registrato da un’indagine parallela realizzata dalla Ericsson, secondo la quale, rispetto al secondo trimestre 2012, c’è stato un aumento del traffico pari al doppio e cresciuto del 18% se confrontato con il primo trimestre 2013.
Rilevamenti confortanti per quanto riguarda la sicurezza on line per il Vecchio Continente: gli attacchi informatici si attestano intorno al 10% ed interessano principalmente la Russia e la Romania.
Dall’altra parte del mondo, gli Stati Uniti restano il bersaglio preferito dei pirati del web che nel Nuovo Continente concentrano circa i 2/3 dei loro raid, certamente dovuti alla presenza delle big company e dei colossi finanziari.
Seguono L’Indonesia e la Cina dove vengono sferrati, rispettivamente, il 38% e il 33% degli attacchi.
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