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Nuovi bandi per l’editoria, tutto quello che c’è da sapere

Lo scorso 2 agosto sono stati pubblicati i bandi per la concessione di finanziamenti per progetti editoriali previsti dall’articolo 57-bis del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito con modificazioni dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, le cui risorse sono prelevate dal Fondo per il pluralismo e per l’editoria introdotto dall’articolo 1 della legge 26 ottobre 2016, n. 198.

Le misure oggetto di intervento sono tre e, in particolare il sostegno a: 1) l’occupabilità e l’autoimprenditorialità delle donne e il contrasto a stili di comportamento lesivi dell’identità femminili; 2) l’incremento dei processi di innovazione e conversione alla multimedialità e alla digitalizzazione, anche attraverso il ricambio generazionale degli addetti e la promozione di nuove professionalità; 3) il contrasto alle fake news con particolare riguardo al settore della salute.

Il termine per la presentazione delle domande è fissato, per tutti e tre i bandi, al prossimo 30 settembre 2022.

Le risorse assegnate per ognuno dei bandi sono pari a 500.000 euro ed è previsto che, per ognuna delle misure, saranno ripartite in due contributi, fino ad un massimo di 200.000 euro ciascuno, da destinare ai primi due progetti vincitori. La somma residua verrà attribuita al terzo progetto collocato in graduatoria. I contributi sono soggetti al regime del <<de minimis>>.

A tutte e tre i bandi possono partecipare le imprese editoriali identificate con i codici Ateco 2007 58.13 e 58.14 iscritte al Registro degli operatori della comunicazione tenuto dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e in regola con gli istituti previdenziali.

Per il bando a sostegno dell’occupabilità e l’autoimprenditorialità delle donne e il contrasto a stili di comportamento lesivi dell’identità femminili, le imprese editoriali debbono avere almeno una donna assunta e un fatturato medio annuo nell’ultimo triennio non superiore a 250.000 euro. A detto bando possono inoltre partecipare le Associazioni di Promozione Sociale (APS), le Organizzazioni di Volontariato (ODV), le Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale (ONLUS) e gli Enti del Terzo Settore, sia in forma singola che in forma di Associazione Temporanea di Scopo (ATS), purché iscritte al Registro Unico Nazionale Terzo Settore (RUNTS) istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Per il bando a sostegno dell’incremento dei processi di innovazione e della conversione alla multimedialità e alla digitalizzazione, anche attraverso il ricambio generazionale degli addetti e la promozione di nuove professionalità. Le imprese editoriali debbono avere almeno cinque dipendenti e un fatturato medio annuo nell’ultimo triennio non superiore a 500.000 euro.

Per il bando a sostegno il contrasto alle fake news con particolare riguardo al settore della salute le imprese editoriali debbono avere un fatturato medio annuo nell’ultimo triennio non superiore a 250.000 euro. A detto bando possono inoltre partecipare le associazioni, fondazioni, imprese sociali, enti ed istituzioni di diritto privato senza fini di lucro impegnati in attività di promozione dell’educazione, dell’inclusione sociale e della salute a condizione che siano iscritte ai Registri previsti dalla normativa vigente.

Per ognuna delle misure sono previste delle premialità in funzione degli obiettivi del bando.

I contributi che, come detto, non potranno superare per nessuna delle misure l’importo di euro 200.000 per singolo progetto sono calcolati in ragione dei costi ammissibili strettamente inerenti il progetto presentato ed eventualmente approvato.

Per tutti e tre i bandi verrà stilata una graduatoria da parte di una Commissione sulla base di criteri differenziati per i tre bandi che troverete a margine di questa nota.

Ulteriori eventuali aggiornamenti verranno resi nel seguito.

Bando imprenditorialità femminile

Bando innovazione

Bando fake news

Luca Esposito

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