Le nuove tariffe decise da Calabrò per la telefonia fissa e mobile potrebbero pesare come un macigno sui conti di Fastweb e 3 Italia. I due operatori sono in pericolo mentre, in borsa, il titolo Telecom fa festa.
Per tariffe di terminazione si intende il pedaggio che un operatore paga per utilizzare la rete di un altro. Il giorno dopo la decisione del garante delle Comunicazioni di tagliare del 30%, da qui al 2011, la terminazione, la società di Franco Bernabè ha guadagnato oltre il 4,6% in Borsa. Cerchiamo di capire il perché di tanta euforia.
Alcuni hanno additato al fatto che il mercato si aspettava da Calabrò un taglio peggiore. Ma non è tutto qui. In meno di dieci giorni, Calabrò ha preso tre decisioni che, in breve tempo, potrebbero cambiare lo scenario del mercato delle telecomunicazioni italiano spingendolo più marcatamente verso un nuovo consolidamento.
A cominciare dal mobile, interessato da due delle tre decisioni del garante, ossia la revisione delle tariffe di terminazione e il cosiddetto refarming delle frequenze. Le nuove tariffe di terminazione sono decisamente penalizzanti per 3 Italia, che ha dovuto subire, da un giorno all’altro, un taglio del 20% sul prezzo che incassa quando una chiamata di un altro operatore termina sulla sua rete. Fino a ieri poteva contare su oltre 16 centesimi al minuto, mentre da luglio ne porterà a casa soltanto 13 e poi via via a scendere fino a 7 centesimi. La società controllata dal colosso cinese Hutchison Whampoa incassa grazie alla terminazione oltre 500 milioni di euro l’anno. La botta, insomma, si farà sentire sul conto economico.
Come se non bastasse, l’Authority per le Comunicazioni ha anche deciso che i concorrenti di 3 che dispongono della licenza gsm (che la società guidata dall’amministratore delegato Vincenzo Novari non ha), potranno utilizzare queste frequenze anche per l’Umts. Il traffico dati, infatti, sta esplodendo e Telecom, Vodafone e Wind potranno soddisfare la crescente fame di banda larga mobile senza dover tirare fuori altri miliardi di euro come accadde con la gara per l’Umts. La conseguenza, però, è che adesso Novari è davvero alle corde e dovrà fare i salti mortali per tenere ancora in piedi la baracca. 3, dunque, rischia di finire nel processo di consolidamento del mercato mobile aprendo nuovi spazi agli altri operatori, a partire da Tim, la società leader del settore in Italia.
Per quanto la telefonia fissa, qui il consolidamento è in fase più avanzata. Vodafone ha comprato Tele2 e Tiscali sta per essere ceduta, con molta probabilità, sempre ad un operatore del mobile. Un consolidamento che va anche verso la convergenza, considerando pure che Wind controlla Infostrada. In questo scenario chi rischia è Fastweb. Calabrò, una settimana prima di stabilire le tariffe di terminazione mobili, aveva indicato quelle della telefonia fissa. Usando pesi diversi e diverse misure. La tariffa finale (al 2010) per Fastweb e gli altri operatori di rete fissa è stata stabilita dal presidente dell’Authority in 0,57 centesimi di euro al minuto contro i 6,6 centesimi al 2010 dei due grandi gestori mobili.
Fastweb ha protestato per questa decisione sostenendo che, dopo aver investito diversi miliardi di euro sulla rete in fibra ottica, d’ora in poi sarà costretta, a suo dire, ad operare sottocosto, mentre chi lavora sia nel mobile (dove le tariffe di terminazione sono elevate) che nel fisso (dove sono basse), potrà effettuare
una compensazione.
Il presupposto di questo ragionamento è che, ovviamente, dalle tariffe di terminazione mobile si generino extra-profitti. La contabilità regolatoria degli operatori è top secret, ma secondo lo studio di Wik, una società della cui consulenza si avvale anche la Commissione Europea, per gli operatori mobili che hanno ammortizzato le reti il reale costo di terminazione oscillerebbe tra 1,5 e 3,5 centesimi. Dunque, anche Fastweb, come 3, rischia di finire all’angolo lasciando spazio ai suoi principali competitor.
Fa bene, dunque, il gruppo guidato da Bernabè, a festeggiare: in futuro potrà crescere sul mercato nazionale a scapito di Fastweb nel fisso e di 3 nel mobile.
Fabiana Cammarano
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